Fino al 30% è interessato da qualche forma di malnutrizione
Una quota consistente di anziani in Italia, circa il 38%, vive in solitudine e questo, insieme alle condizioni tipiche dell'età, li pone a maggior rischio di nutrizione inadeguata che può influire sulle condizioni di salute". È l'allarme lanciato da Alessio Molfino, del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione della Sapienza Università di Roma, dal congresso nazionale della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC) appena conclusosi a Genova. L'Italia è tra i Paesi più vecchi al mondo: gli over 65 sono 14 milioni, più del 20% della popolazione; nel 2050 saranno 20 milioni, il 35%. Mentre gli ultraottantenni, che oggi rappresentano il 7% della popolazione, raddoppieranno entro il 2050 raggiungendo i 9 milioni di unità.
L’obesità non è solo un problema di peso, è infatti fortemente correlata alla comparsa delle principali malattie cardiovascolari, come infarto, ictus e insufficienza cardiaca e tumore maligno
Sacco: “Oggi è cambiato l’approccio e si consiglia al paziente cirrotico un introito equilibrato di tutti i nutrienti, dai carboidrati ai grassi, con una quota proteica rafforzata dalle proteine vegetali, per contrastare la malnutrizione”
Crescono le malattie croniche, soprattutto se si confrontano le persone nate tra il 1936 e il 1945 con quelle nate tra il 1955 e il 1959
Secondo i risultati dello studio, emerge come gli antigeni albumina sierica bovina e ovoalbumina, che si trovano rispettivamente nella carne e nel latte bovino e nell’albume delle uova, riescano ad attivare cellule immunitarie dell'intestino tenue
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
Una ricerca di APMARR sul 40° anniversario mostra che le malattie reumatologiche peggiorano la qualità della vita, con impatti su lavoro, sport e relazioni. Ansia e paura caratterizzano l'inizio delle terapie, evidenziando la necessità di migliorare
Sono 7 le istanze condivise dal Working Group permanente, composto da 13 membri, il cui lavoro è durato 11 mesi
Obiettivo del Festival è di divulgare in maniera corretta il sapere della scienza medica, portando in città alcuni dei più celebri studiosi, con lo scopo di approfondire e analizzare i rapporti tra la medicina, i suoi progressi e le sue sfide
Il Presidente SIR Sebastiani: “I pazienti reumatologici soffrono spesso di ritardi diagnostici. Anche per questo è importante studiare la storia delle patologie: per comprenderne i meccanismi e garantire così individuazione precoce e terapie innovati
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