De Palma: "Più del 90% dei grandi ospedali non dispone di un presidio di polizia attivo h24. Affidarsi esclusivamente ai vigilantes, che non possono intervenire fisicamente, seppur armati, è insufficiente"
"La violenza contro le donne è un fenomeno grave, drammaticamente diffuso e spesso nascosto che minaccia la salute e la vita delle donne di ogni età. Questa Giornata richiama ognuno di noi alla necessità di un impegno comune per combattere ogni forma di violenza e discriminazione". È quanto dichiara il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne."Per tutte le donne – aggiunge - il Servizio Sanitario Nazionale mette a disposizione una rete strutturata di servizi sul territorio con un ruolo centrale svolto dai Pronto Soccorso, dove è possibile intercettare la vittima di violenza perché è qui che si cerca il primo intervento sanitario.
Oltre il 70% delle aggressioni in ambito sanitario colpisce il personale femminile, con al primo posto le infermiere. Lo ricorda, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, il sindacato Nursing Up. "Le infermiere, da sempre pilastro del sistema sanitario, si ritrovano, in molte occasioni, letteralmente abbandonate a loro stesse. Più del 90% dei grandi ospedali non dispone di un presidio di polizia attivo h24. Affidarsi esclusivamente ai vigilantes, che non possono intervenire fisicamente, seppur armati, è insufficiente", denuncia Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up. "Strangolamenti, tirate di capelli e aggressioni con coltelli sono solo alcuni esempi di ciò che stanno vivendo in un 2024 che si avvia alla conclusione come l'annus horribilis, a causa dell'escalation di brutali violenze contro le professioniste sanitarie nel nostro Paese», aggiunge. Per contrastare il fenomeno, il sindacato chiede che vangano subito introdotti presidi di polizia permanenti nei reparti a rischio, che sia inserita la formazione obbligatoria per gestire conflitti e situazioni di emergenza e che vengano destinate risorse per alleggerire il carico fisico ed emotivo di chi lavora in prima linea. "È il momento di agire: non possiamo più accettare che le nostre infermiere, professioniste, madri, figlie, lavorino in condizioni di costante pericolo. Garantire la loro sicurezza significa tutelare la dignità e l'efficienza dell'intero sistema sanitario italiano", conclude De Palma.
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