Clesrovimab fornisce al bambino una difesa contro il virus nella prima stagione del virus respiratorio sinciziale, quando è più vulnerabile alle conseguenze dell'infezione, riducendo il rischio di infezione e di ricovero
Un nuovo anticorpo monoclonale preventivo si è dimostrato efficace nel proteggere i bambini piccoli dal virus respiratorio sinciziale, l'agente responsabile della bronchiolite. Il farmaco - clesrovimab - fornisce al bambino una difesa contro il virus nella prima stagione del virus respiratorio sinciziale, quando è più vulnerabile alle conseguenze dell'infezione, riducendo il rischio di infezione e di ricovero. La conferma arriva da una serie di sperimentazioni (di fase 2b/3 e 3) i cui dati sono stati presentati durante il congresso ID Week 2024, tenutosi nei giorni scorsi a Los Angeles. Le sperimentazioni hanno mostrato che una singola somministrazione del farmaco è in grado di ridurre del 60,4% il rischio di infezioni alle basse vie respiratorie associate al virus respiratorio sinciziale e di circa il 90% i ricoveri. Non sono emersi inoltre preoccupazioni legate alla sua sicurezza.
"Dopo decenni senza una terapia adeguata, clesrovimab rappresenta un ulteriore strumento avanzato, per proteggere sia i bambini con comorbidità sia quelli sani da un'insidiosa malattia che può essere mortale", ha affermato Alberto Villani, coordinatore Area Pediatria Universitaria Ospedaliera dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. "Più dell'80% dei casi di ricovero in terapia intensiva per patologie correlate al virus respiratorio sinciziale coinvolge bambini privi di precedenti clinici rilevanti", ha proseguito Villani, che ha ricordato che "solo nella scorsa stagione epidemica (2023-2024), all'Ospedale Bambino Gesù si sono verificati 750 ricoveri e 3 decessi a causa della bronchiolite provocata dal virus respiratorio sinciziale". "I dati della sperimentazione risultano eccellenti per efficacia, sicurezza e tollerabilità", ha aggiunto la presidente della Società Italiana di Igiene Roberta Siliquini (nella foto). "Un farmaco preventivo che va ad agire su una patologia estremamente diffusa e grave soprattutto nei neonati è la risposta che serve per gestire al meglio le patologie correlate al virus respiratorio sinciziale. Speriamo di avere al più presto una nuova freccia all'arco della prevenzione", ha concluso.
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