Canali Minisiti ECM

La proteina fibrillare acida della glia (GFAP) è un biomarcatore dell'Alzheimer

Neurologia Redazione DottNet | 20/10/2021 14:09

Ma non è noto se vi siano differenze nei livelli di GFAP nel sangue lungo l’intero continuum della Malattia di Alzheimer e se le sue prestazioni siano simili a quelle della GFAP nel CSF

Secondo uno studio condotto da ricercatori svedesi e pubblicato da JAMA Neurology i livelli nel sangue della proteina fibrillare acida della glia (GFAP) possano rappresentare un sensibile biomarcatore di patologia della beta-amiloide nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer e siano significativamente più attendibili dei livelli della proteina nel liquido cerebrospinale (CSF).

La GFAP è un marcatore di astrogliosi reattiva che aumenta nel CSF e nel sangue dei soggetti con Malattia di Alzheimer. Tuttavia, ancora non è noto se vi siano differenze nei livelli di GFAP nel sangue lungo l’intero continuum della Malattia di Alzheimer e se le sue prestazioni siano simili a quelle della GFAP nel CSF”, osservano nel loro articolo Kaj Blennow e colleghi dell’Università di Göteborg, autori dello studio.

  I ricercatori hanno valutato i livelli di GFAP nel plasma in tutto il continuum della Malattia di Alzheimer e li hanno confrontati con quelli di GFAP nel siero. I partecipanti erano 300 adulti (età media 65 anni; 177 donne) di Montreal, in Canada, arruolati nella coorte dello studio; 384 adulti (età media 61 anni; 234 donne) di Barcellona, partecipanti allo studio Alzheimer's and Families (ALFA+) e 187 adulti (età media 70 anni; 116 donne) di Parigi nella coorte BioCogBank Paris Lariboisiere.

Gli studiosi hanno riscontrato che i livelli di GFAP nel plasma erano elevati nello stadio preclinico e in quello sintomatico della Malattia di Alzheimer, con livelli superiori rispetto a quelli nel CSF. Inoltre, hanno osservato che la GFAP plasmatica era più precisa di quella presente nel CSF nella distinzione tra soggetti positivi e negativi alla beta-amiloide, anche nello stadio preclinico. "Tale risultato è particolarmente evidente per i soggetti con Malattia di Alzheimer preclinica; i livelli di GFAP nel plasma erano significativamente più elevati nei pazienti positivi alla beta-amiloide cognitivamente non compromessi (CU+), con una significativa distinzione da quelli negativi alla beta-amiloide cognitivamente non compromessi (CU-), mentre la CSF non è riuscita a effettuare questa distinzione”, concludono gli autori.

Commenti

I Correlati

Gli esperti sono comunque cauti: "Sicuramente non tutti i malati potranno beneficiare di questo trattamento"

Focus anche sul trattamento innovativo e riabilitativo

L’Esperta: attenti a campanelli allarme. I monoclonali rallentano progressione

"Importanti novità nel campo della Sclerosi Multipla, della Neuromielite Ottica, della Miastenia Gravis, della Atrofia Muscolare Spinale, della Cefalea, dei Disturbi del Sonno, e della Epilessia"

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Aceti: "Legge di bilancio, a rischio l'accesso all'innovazione terapeutica per i pazienti a causa delle misure che precludono nuove valutazioni di innovatività per farmaci che l'hanno già ottenuta 6 anni prima"

Lo sciopero, proclamato dai medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e dagli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, inizia alle 00.00 del 20 novembre. In piazza anche la Fnomceo

Gli esperti sono comunque cauti: "Sicuramente non tutti i malati potranno beneficiare di questo trattamento"

È il dato che emerge da uno condotto dalla Unità operativa complessa di Pneumologia dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano, in collaborazione con l'Ospedale Civico Codogno (Lodi)