Test avviati negli Usa. A Ferrara trattata una paziente, tra i primi centri in Europa
Un virus per trasportare nelle cellule del paziente affetto da maculopatia le istruzioni genetiche per produrre un certo tipo di proteine per sostituire iniezioni mensili di farmaci nell'occhio: è la terapia genica sperimentale i cui test, avviati negli Usa, sono stati ora estesi anche all'Europa. Tra i primi centri del Vecchio continente a utilizzarla è stata l'Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara. La terapia genica sperimentale è stata eseguita al Sant'Anna di Cona per il trattamento della maculopatia legata all'età su una paziente di 76 anni. La donna è affetta dalla forma di tipo "umido" della patologia, la meno comune ma anche la più "aggressiva", causata dalla formazione di vasi sanguigni anomali al di sotto della retina.
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Svelata dagli occhi anche l’età biologica della persona. È quanto emerge da studi all’avanguardia e da una recente review pubblicata su Ophtalmology and Therapy
Le maculopatie più diffuse sono la degenerazione maculare legata all'età (AMD), di cui la neovascolare o 'umida' (nAMD) rappresenta la forma più avanzata, e l'edema maculare diabetico (DME)
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
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"Oltre a maculopatia, cataratta e distacco della retina. Per questo motivo va sempre monitorata attentamente"
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Test avviati negli Usa. A Ferrara trattata una paziente, tra i primi centri in Europa
"Per gli stipendi si tratta solo di automatismi di rivalutazione del salario e non coprono l'inflazione, di cui oltretutto i Dirigenti medici, veterinari e sanitari non vedranno nemmeno traccia finché non arriverà il rinnovo del contratto"
"la nuova medicina generale sarà nuova, diversa dal passato, dove accanto all'assistenza erogata ai propri pazienti i medici di famiglia garantiranno anche un numero determinato di ore nelle varie strutture, tra cui anche le case di comunità”
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