Lo conferma uno studio pubblicato su Nature Microbiology
Il cibo che mangiamo influenza i microrganismi intestinali. Lo conferma uno studio coordinato dal Dipartimento Cibio dell'Università di Trento e pubblicato sulla rivista Nature Microbiology. "Dal punto di vista del microbioma, quello che possiamo raccomandare in linea generale è che è importante assumere molti alimenti vegetali, soprattutto ricchi di fibre. E che è importante la diversità del cibo", spiega Nicola Segata, responsabile del laboratorio di metagenomica computazionale del Dipartimento Cibio dell'Università di Trento. Il genetista ha coordinato una ricerca in collaborazione con il King's College di Londra per indagare i benefici di un certo regime alimentare in base al microbioma specifico di ogni persona o ogni gruppo di persone, in particolar modo per la salute cardiometabolica, la cosiddetta nutrizione di precisione.
La ricerca associa il consumo di bevande zuccherate a milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari ogni anno, con un impatto particolarmente significativo nei Paesi in via di sviluppo
Sono quattro le tendenze che influenzeranno il comportamento dei consumatori e quindi il settore alimentare nel prossimo futuro: l'emergere del nuovo concetto di 'cibo come medicina
Gli scienziati dell'UNSW Sydney's Centre for Healthy Brain Ageing, in Australia, hanno esaminato i dati relativi a 3.483 gemelli di età superiore ai 45 anni coinvolti in studi nazionali
Lo rivela una ricerca guidata da Ramon Estruch, dell'Università di Barcellona e dell'Hospital Clinic Barcelona, in Spagna, pubblicata sull'European Heart Journal
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
Lo conferma uno studio pubblicato su Nature Microbiology
Un terzo dei pazienti finisce in una casa di cura entro 3 anni
Studio italiano ha identificato il recettore di membrana GPR17 negli oligodendrociti immaturi che circondano le lesioni ischemiche umane, evidenziandone il potenziale come bersaglio terapeutico per la rigenerazione del tessuto cerebrale
Cartabellotta: "Urgente un rilancio delle politiche per il personale sanitario per garantire il diritto alla tutela della salute"
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