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Oms, l'attuale vaccino Covid funziona anche su nuove varianti. La situazione sulla diffusione

Infettivologia Redazione DottNet | 23/12/2024 18:43

Lo scenario attuale vede ancora il virus SarsCoV2 "circolare a livello globale e causare malattie gravi, condizioni post-Covid e morti. La maggior parte dei decessi per Covid-19 continua a verificarsi in ovef 65 anni"

Il gruppo consultivo tecnico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Tag-Co-Vac), che si è riunito lo scorso 10-12 dicembre per rivedere l'evoluzione del virus SarsCoV2 e fornire indicazioni sulla composizione del vaccini ha consigliato "di mantenere l'attuale composizione dell'antigene del vaccino Covid-19, cioè monovalente con variante JN.1". Il vaccino attualmente in uso ha infatti dimostrato di fornire una buona protezione contro le varianti in circolazione. Lo ha fatto sapere l'Oms.   Lo scenario attuale, spiega l'Oms, vede ancora il virus SarsCoV2 "circolare a livello globale e causare malattie gravi, condizioni post-Covid e morti. La maggior parte dei decessi per Covid-19 continua a verificarsi in individui di età pari o superiore a 65 anni e in quelli con condizioni coesistenti". Sul fronte delle varianti, quelle "attualmente circolanti sono tutte derivate da JN.1". In forte crescita la sotto-variante XEC, mentre calano le altre. Tra le nuove varianti che potrebbero avere un vantaggio rispetto a XEC, per l'Oms, sono da monitorare LP.8.1, NP.1 e LF.7.2.   Quanto ai vaccini, i dati presi in considerazione dal gruppo consultivo dell'Oms, mostrano che il prodotto aggiornato a JN.

1 "ha neutralizzato bene sia la variante JN.1 sia le sue derivate, incluse KP.3.1.1 e XEC".   Il comitato raccomanda quindi "agli Stati membri di continuare a offrire la vaccinazione Covid-19" e alla popolazione di non ritardare la vaccinazione in previsione dell'accesso a vaccini con una composizione aggiornata.

Intanto la convivenza del mondo con il Sars-CoV-2 continua. Archiviata la pandemia di Covid, il virus è ormai una presenza costante nel 'paniere' dei patogeni respiratori in azione: "Continua a circolare a livello globale e a causare malattie, morti e sindromi post virus" come il long Covid. E "continua a evolversi". Qual è la situazione varianti al momento? XEC resta la più diffusa, ma il quadro è più vario e movimentato di quanto si pensi. A fare il punto è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella dichiarazione in cui sono riportate le indicazioni per la composizione antigenica che dovranno avere i futuri vaccini Covid (monovalenti mirati alla famiglia JN.1, come quelli attuali).

Il punto sulle varianti

"Le varianti Sars-CoV-2 attualmente in circolazione derivano tutte da JN.1 - analizza l'Oms -. La proporzione settimanale di sequenze XEC tra tutte le sequenze Sars-CoV-2 inviate" alla banca dati Gisaid "continua ad aumentare, mentre le quote settimanali di tutte le altre varianti di interesse (JN.1) o varianti sotto monitoraggio (KP.2, KP.3, KP.3.1.1, JN.1.18 e LB.1) sono ora in calo. Esistono" però "altre varianti derivate da JN.1 che sono attualmente in basse proporzioni, ma che hanno mutazioni che potrebbero dare loro un vantaggio rispetto a Xec", avverte l'agenzia Onu per la salute. Si tratta di "LP.8.1, NP.1, LF.7.2", che sono attualmente "varianti monitorate e/o caratterizzate". I tempi, le mutazioni specifiche e le caratteristiche antigeniche delle varianti emergenti e future, conclude l'Oms, "sono difficili da prevedere e il potenziale impatto sulla salute pubblica di queste varianti rimane sconosciuto". Per quanto riguarda LP.8.1, NP.1 e LF.7.2, le mutazioni che hanno attirato l'attenzione degli esperti Oms, "potrebbero dare loro una maggiore capacità di fuga immunitaria rispetto a XEC. Queste varianti continueranno a essere monitorate e caratterizzate", è la conclusione. Esiste infatti un gruppo tecnico dell'agenzia (Tag-Ve) che si occupa proprio di sorvegliare l'evoluzione del virus.

Esperti Oms: "Continuare con i vaccini contro la famiglia di varianti JN.1"

Il coronavirus Sars-CoV-2 continua a quindi "a circolare" e a cambiare: si assiste a "un'importante evoluzione genetica e antigenica della proteina Spike dall'inizio della pandemia di Covid-19". Nel 2024, questo virus ha continuato "a causare a livello globale gravi malattie, condizioni post Covid e decessi, la maggior parte dei quali in over 65 e in persone con malattie preesistenti". Ma persistendo e aumentando "le lacune nella segnalazione di casi, ricoveri e morti" è difficile dedurre le tendenze epidemiologiche". La vaccinazione "rimane" comunque "un'importante contromisura di salute pubblica contro il Covid. E si raccomanda agli Stati di continuare a offrirla". Quale dovrà essere la futura composizione dei vaccini? Il Gruppo consultivo tecnico sulla composizione antigenica del vaccino Covid (Tag-Co-Vac) "consiglia di mantenere l'uso di una versione "monovalente" mirata alla famiglia di varianti "JN.1".

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