Efpia, su 90 molecole 28 arrivano da Usa, 25 da Cina, 17 da Ue
Nel 2023, per la prima volta la Cina ha superato l’Europa nell’immissione in commercio di nuovi farmaci e tallona ormai gli Stati Uniti al primo posto della classifica. Delle 90 nuove molecole arrivate sul mercato lo scorso anno, 28 sono state sviluppate in Usa, 25 in Cina e 17 in Europa. È uno dei dati che emerge dal rapporto annuale dell’Efpia, l’associazione europea delle imprese farmaceutiche, che mostra il rapido cambiamento dello scenario del mercato farmaceutico globale. “C'è una rapida crescita del mercato e dell'ambiente di ricerca nelle economie emergenti come Brasile, Cina e India, che porta a una graduale migrazione delle attività economiche e di ricerca dall'Europa a questi mercati in rapida crescita”, si legge nel rapporto.
I dati Pharma Data Factory (PDF): nell’ultimo anno mobile (agosto 2023-settembre 2024) il mercato dei farmaci per l’autocura è stabile (-1%), anche se con prezzi in lieve aumento (+3%)
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L'inziativa prevede il trasferimento dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab-Bey dai farmaci in fascia C a quelli in fascia A, dunque a carico del Servizio sanitario nazionale. Soddisfazione dal board del calendario per la vita
Blocca le neurochinine implicate nella termoregolazione
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Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Questo scorrimento rappresenta una nuova opportunità per coloro che non sono stati assegnati alla loro prima scelta nel primo turno
In Italia le patologie che coinvolgono il sistema cardiocircolatorio causano oltre 220.000 decessi ogni anno, cioè 25 ogni ora, e le malattie cardiovascolari costituiscono ancora la prima causa di morte nell’adulto
Minelli: "Oltre ai veri e propri virus influenzali altri agenti infettivi sono infatti in grado di provocare infezioni respiratorie che richiamano quelli della più classica delle sindromi invernali"
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