Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie urologiche ha avuto una grande evoluzione in positivo, grazie all’uso di cure già esistenti per stadi di malattia sempre più precoci
Condividere le esperienze nella pratica quotidiana, discutere le strategie terapeutiche integrate e multidisciplinari ed approfondire le linee guida dei risultati delle sperimentazioni cliniche. Con questo obiettivo si sono aperti i lavgori per il 2° Congresso Nazionale ‘ADVANCED URO-ONCOLOGY DAYS’, organizzato dall’Istituto Oncologico Veneto e promosso da OVER Group, con la presenza dei massimi esperti del panorama italiano sulle neoplasie urologiche.
Negli ultimi anni il trattamento delle neoplasie urologiche (carcinoma prostatico, carcinoma renale, carcinoma uroteliale, carcinoma penieno, neoplasie testicolari) ha avuto una grande evoluzione in positivo, grazie all’uso di cure già esistenti per stadi di malattia sempre più precoci, ai nuovi farmaci, alle nuove tecniche chirurgiche e radioterapiche e alle novità sulle combinazioni di diversi trattamenti.
"Oggi è sempre più stringente la necessita di un approccio multidisciplinare alla cura delle patologie oncologiche in generale e in particolare a quelle urologiche. I tumori urologici rappresentano tra il 20% e il 30% per incidenza delle neoplasie. Ci sono tumori più frequenti come prostata, rene e vescica e tumori rari come testicolo e pene. L’Evento ha lo scopo di far confrontare esperti di urologia, oncologia e radioterapia di livello internazionale, per poter definire i migliori profili di cura in atto e le prospettive future della clinica e della ricerca scientifica", queste le parole di Angelo Porreca, Direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia Oncologica dell’Istituto Oncologico Veneto IOV e Responsabile scientifico del Congresso
Il dottor Marco Maruzzo, dirigente medico della UOC Oncologia 1 e responsabile scientifico del Congresso ha spiegato come "l’evoluzione dello scenario terapeutico è rapida e le opzioni di trattamento – sistemiche, locoregionali, combinate – sono molteplici. Solo una integrazione multidisciplinare e multiprofessionale consente di offrire ai pazienti le migliori possibilità in una ottica ragionata, che consideri il controllo ed il contrasto della malattia oncologica unitamente alla preservazione della qualità di vita".
Matteo Sepulcri, dirigente medico della UOC Radioterapia e responsabile scientifico del Congresso ha detto: "La ricerca clinica e le innovazioni tecnologiche hanno permesso di ampliare le conoscenze e le sinergie terapeutiche con l’obiettivo di proporre il miglior percorso di cura, ad ogni singolo paziente. Per sfruttarne al meglio le potenzialità, è fondamentale affrontare il confronto con gli altri specialisti ponendo il paziente al centro della discussione multidisciplinare".
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