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Sanità privata, Cimop proclama nuovo sciopero: Da 20 anni senza contratto, ignorate le nostre richieste

Professione Redazione DottNet | 20/12/2024 19:19

"Il testo della legge di Bilancio approvato dalla Camera non contiene alcun riferimento alla volontà di vincolare al rinnovo dei contratti collettivi l’accreditamento delle strutture sanitarie private al SSN"

Dinanzi all’ennesimo schiaffo in faccia ricevuto dai medici dipendenti della sanità privata, che attendono da 20 anni il rinnovo del contratto di lavoro, non ci resta che proclamare una nuova giornata di sciopero per rivendicare con rabbia il rispetto dei nostri diritti”. È quanto dichiara Carmela De Rango, Segretaria nazionale della Cimop, il sindacato che rappresenta i medici dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate e che aderisce alla Federazione Cimo-Fesmed.

“Il testo della legge di Bilancio approvato dalla Camera, infatti, non contiene alcun riferimento alla volontà di vincolare al rinnovo dei contratti collettivi l’accreditamento delle strutture sanitarie private al SSN – spiega De Rango -. Quindi la promessa che ci era stata fatta poche settimane fa dal Ministero della Salute finisce in frantumi, scagliandosi contro un muro di indifferenza e di compiacente corresponsabilità”.

 “Eppure in tal senso è stato presentato in Commissione, da parte di deputati della Lega, un emendamento che è rimasto lettera morta. Ed è stato anche presentato un ordine del giorno, da parte del Partito Democratico, che non è stato approvato”. “Vorremmo dunque sapere a che gioco stiano giocando il Ministero della Salute ed il Governo, forse troppo impegnati a conservare buoni rapporti con le associazioni datoriali (AIOP e ARIS) da dimenticare il disagio vissuto da circa 10.000 medici che, rispetto ai colleghi del pubblico e svolgendo lo stesso lavoro, guadagnano meno della metà”, dichiara la Segretaria CIMOP.

“La misura è colma: porteremo avanti la nostra protesta finché non riceveremo risposte concrete, e siamo pronti a ricorrere a tutti gli strumenti a disposizione del nostro sindacato per ottenere giustizia”, conclude De Rango.

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