"Il testo della legge di Bilancio approvato dalla Camera non contiene alcun riferimento alla volontà di vincolare al rinnovo dei contratti collettivi l’accreditamento delle strutture sanitarie private al SSN"
“Dinanzi all’ennesimo schiaffo in faccia ricevuto dai medici dipendenti della sanità privata, che attendono da 20 anni il rinnovo del contratto di lavoro, non ci resta che proclamare una nuova giornata di sciopero per rivendicare con rabbia il rispetto dei nostri diritti”. È quanto dichiara Carmela De Rango, Segretaria nazionale della Cimop, il sindacato che rappresenta i medici dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate e che aderisce alla Federazione Cimo-Fesmed.
“Il testo della legge di Bilancio approvato dalla Camera, infatti, non contiene alcun riferimento alla volontà di vincolare al rinnovo dei contratti collettivi l’accreditamento delle strutture sanitarie private al SSN – spiega De Rango -. Quindi la promessa che ci era stata fatta poche settimane fa dal Ministero della Salute finisce in frantumi, scagliandosi contro un muro di indifferenza e di compiacente corresponsabilità”.
“La misura è colma: porteremo avanti la nostra protesta finché non riceveremo risposte concrete, e siamo pronti a ricorrere a tutti gli strumenti a disposizione del nostro sindacato per ottenere giustizia”, conclude De Rango.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
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