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Incontinenza urinaria per 5 mln italiani, più colpite le donne

Urologia Redazione DottNet | 02/07/2024 13:19

Dagli urologi italiani un decalogo per affrontare al meglio la patologia

L'incontinenza urinaria, definita come "una qualunque perdita di urine lamentata", interessa più di 5 milioni di cittadini in Italia: il 20-30% delle donne e il 2-11% dei maschi in età adulta. Tale percentuale nelle donne sale al 32-64% durante la gravidanza e al 55% nella popolazione anziana di entrambe i sessi. E a questa patologia che ha un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti è dedicata la Giornata nazionale dell'urologia promossa oggi dalla Società italiana di urologia (Siu). Obiettivo: informare e sensibilizzare l'opinione pubblica su una condizione che rappresenta una grave perdita di abilità sia in termini di limitazione di attività che di restrizione della partecipazione alla vita sociale.  

I costi dell'incontinenza urinaria - riporta una nota Siu - sono importanti sia da un punto di vista psico-sociale, per il livello di sofferenza dell'individuo e dei familiari, sia dal punto di vista socioeconomico.

Nonostante la diffusione del problema, dagli ultimi dati nazionali risulta che solo il 43% dei pazienti affetti richiede un parere ad un professionista, confermando che questo problema era ed è ancora un tabù che si accompagna a vergogna portando all'isolamento dei soggetti affetti. Per questi motivi, la Società italiana di urologia è da sempre impegnata in campagne di sensibilizzazione in merito all’incontinenza urinaria. Purtroppo - si legge - dall'interazione con le associazioni dei pazienti non si può che prendere atto di come la tematica non riceva l'attenzione che dovrebbe, e recentemente anche nel contesto europeo è stato proposto dalla Società europea di urologia il progetto 'An Urge to Act', che verrà presentato in Italia proprio in concomitanza Giornata nazionale.

L'urologia italiana, attraverso questa giornata - fanno sapere da Siu - auspica un cambiamento sostanziale altresì nelle politiche attive relative all'incontinenza, ben sapendo come la patologia non sia solo una malattia, ma potrebbe essere un sintomo di ulteriori situazioni cliniche che vanno indagate e curate. "Occorre sapere come la perdita di urine non sia solo un processo fisiologico legato esclusivamente all'età e le cosiddette 'protezioni' non devono rappresentare la soluzione unica al problema dell'incontinenza, ma il momento della transizione fra la fase diagnostica e quella terapeutica - afferma Giuseppe Carrieri (nella foto), presidente nazionale della Siu - La disponibilità di ambulatori e di personale dedicato, che indirizzino e seguano la paziente in ogni fase del trattamento, dai consigli sullo stile di vita (come l'alimentazione, la perdita di peso, la regolarità intestinale), alla riabilitazione del pavimento pelvico, dalla terapia farmacologica fino alla chirurgia, è fondamentale per consentire il recupero della continenza".

E' stato per questo attivato il servizio 'SIU Risponde', che fornisce risposte ai quesiti su incontinenza urinaria e le raccomandazioni degli urologi all'interno di un decalogo presentato questa mattina, nell'ambito della giornata, a Roma alla presenza di Giuseppina Castiello, sottosegretario presso la Presidenza del Consiglio, Francesco Zaffini, presidente della X Commissione Salute del Senato, e Ugo Cappellacci, presidente XII Commissione Salute della Camera. Attraverso il decalogo, gli urologi italiani ribadiscono come la correzione dello stile di vita (ad esempio l'eliminazione del fumo, la dieta e il mantenimento del peso forma) sia oltremodo vantaggioso per chi soffre d'incontinenza urinaria, poiché la nicotina è un noto irritante vescicale e l'obesità indebolisce il pavimento pelvico.

Le '10 regole' per affrontare al meglio l'incontinenza urinaria:

1. Non considerarla solo come una malattia, perché potrebbe essere un sintomo di una patologia che va indagata e curata;

2. Perdere urine non è un processo fisiologico solo legato all'età;

3. Le protezioni non devo rappresentare una soluzione al problema dell'incontinenza, ma il momento della transizione fra la fase diagnostica e quella terapeutica;

4. Mantenere una funzionalità intestinale regolare, combattendo la stitichezza, è utile per ridurre il carico sulle strutture muscolari e sugli organi pelvici;

5. La regolare attività fisica con passeggiate e nuoto aiuta a mantenersi in salute, senza eccessivi sforzi fisici che coinvolgono i muscoli addominali ed il pavimento pelvico.

6. Eliminare il fumo poiché la nicotina è un noto irritante vescicale, come anche alimenti quali cioccolato, caffè, tè, bibite gasate o alcoliche;

7. Controllare il peso: l'obesità indebolisce il pavimento pelvico ed aumenta la pressione sulla vescica;

8. Urinare prima dei rapporti può essere utile per ridurre le perdite durante l'atto sessuale;

9. Se compare incontinenza si consiglia di compilare un diario minzionale da recare alla visita urologica per obiettivare il numero di minzioni giornaliere, la quantità di urina emessa spontaneamente o persa;

10.i In caso di incontinenza rivolgiti ad un urologo e non nasconderti dietro il problema, ma affrontalo per risolverlo.

Grazie a 'SIU Risponde' - conclude la nota - ampio spazio sarà offerto alla percezione del disagio anche psicologico della popolazione affetta dall'incontinenza nel momento in cui ci si accorge d'essere affetti dalla patologia, confrontandosi difatti con paure e vergogne che sono superabili anche con l'alleanza dello specialista. Inoltre, gli urologi italiani saranno disponibili attraverso questa piattaforma presente sul portale www.siu.it per offrire ulteriori informazioni legate al tema dell'incontinenza, sapendosi alleati non solo sanitari quando propongono la presa in carico, avendo le attenzioni per gli aspetti legati all'umanizzazione delle cure e la migliore comunicazione medico/paziente.

Tra le tante iniziative della Giornata nazionale anche il corso di formazione destinato ai caregiver, al fine di renderli in grado di assistere autonomamente e in maniera corretta la persona affetta, e la mobilitazione sui comuni italiani con l'invito alle municipalità per una migliore gestione e maggiore disponibilità dei 'bagni' nelle città italiane, in quanto strutture di supporto indispensabili per la gestione della problematica, soprattutto negli spazi pubblici.

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