A causare il fenomeno, sottolineano gli esperti sono soprattutto le attività umane
Come se non bastassero virus e batteri conosciuti, dal morbillo a Ebola, a turbare i sonni alla già lunga lista dei patogeni si aggiunge ogni anno qualche nuovo esemplare, con una tendenza in aumento negli ultimi anni. Dagli anni '60 a oggi, affermano i dati della EcoHealth Alliance, una Ong specializzata in prevenzione, rielaborati per uno speciale del sito della radio pubblica Usa Npr, le nuove malattie sono quadruplicate, e il fenomeno riguarda tutto il mondo.
Solo nelle ultime due decadi, sottolineano gli esperti, più di una dozzina di nuovi virus e batteri capaci di provocare malattie nell'uomo sono stati scoperti in Nord America, mentre l'Asia ne ha avuti 17, l'Africa 7 e l'Europa almeno 18, con qualche caso anche in Italia.
Da una parte a causare il boom sono i metodi sempre più sofisticati per scovare e caratterizzare i virus, spiega Barbara Han del Cary Institute of Ecosystem Studies, ma questa non è la sola ragione. "Non ci sarà mai un modo perfetto per tenere conto delle differenze nei campionamenti e nelle analisi - spiega -, ma anche se cerchiamo di compensare con il maggior numero di informazioni a disposizione oggi, continuiamo a trovare un aumento delle malattie. I dati sono molto convincenti". A causare il fenomeno, sottolineano gli esperti, sono soprattutto le attività umane, che fanno sì ad esempio che virus e batteri prima inaccessibili vengano in contatto con l'uomo o che i loro vettori trovino nuovi habitat.
Nonostante la possibilità che da uno di questi microrganismi si sviluppi una epidemia come quella di Ebola o di Zika sia tutt'altro che remota, il mondo è ancora largamente impreparato. Lo scrivono su Bmj gli esperti della Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra, che hanno esaminato i vari passi compiuti dalle istituzioni internazionali proprio dopo l'epidemia di Ebola. "Abbiamo visto un consenso ragguardevole su cosa sia andato storto nella risposta a Ebola e su cosa abbiamo bisogno per correggere le mancanze - scrivono -, ma ciò che è stato fatto non è lontanamente sufficiente".
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