Infettivologi, geriatri e igienisti hanno pubblicato un documento scientifico intersocietario che mostra il peso per la salute pubblica e per il SSN del Virus Respiratorio Sinciziale nel paziente con più di 75 anni o con più di 60 e comorbosità
Virus Respiratorio Sinciziale: ci sono i vaccini, la cui efficacia e sicurezza è confermata, ma mancano le raccomandazioni per una piena consapevolezza della popolazione e per una campagna vaccinale che possa proteggere l’adulto fragile. Questa situazione ha spinto tre società scientifiche, la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria - SIGG, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT, la Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – SItI a realizzare il documento intersocietario "RSV vaccination as the optimal prevention strategy for older adults", che verrà pubblicato a dicembre sulla rivista scientifica Le Infezioni in Medicina. Il paper è stato presentato nell’incontro "Vaccinazione RSV: il tassello mancante per la protezione dell’adulto", organizzato da Aristea con il contributo non condizionante di Moderna, tenuto nell’ambito del 19° Forum Risk Management in Sanità ad Arezzo.
RSV, MINACCIA PER L’ADULTO FRAGILE - Il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) è un virus che causa malattie respiratorie acute, che possono progredire in forme severe, con coinvolgimento delle basse vie aeree, determinando complicanze, esacerbazioni di comorbosità preesistenti, ospedalizzazioni e morte.
L’IMPORTANZA DI TUTELARE ANZIANI E FRAGILI - Da alcuni mesi esistono vaccini di comprovata efficacia e sicurezza per il RSV nell’anziano, ma l’Italia è uno dei pochi Paesi europei senza raccomandazioni istituzionali necessarie per diffondere la conoscenza di questa disponibilità e dei rischi che corrono le persone con più di 75 anni e quelle con più di 60 anni e comorbosità, come BPCO, insufficienza cardiaca, insufficienza renale cronica, ipertensione, diabete. Il documento spiega i rischi di diffusione nella popolazione adulta fragile, con l’auspicio che il vaccino possa essere inserito nel calendario vaccinale. "In questa fase, la priorità è quella di migliorare la sensibilità nella ricerca del Virus Respiratorio Sinciziale per poterlo diagnosticare e prendere in carico il paziente, in quanto persiste una sottovalutazione di questa infezione e delle sue complicanze, che possono essere più severe dell'influenza – sottolinea il Prof. Andrea Ungar, Presidente SIGG – Inoltre, è fondamentale l’avvio di una campagna vaccinale che sia rivolta a tutti i pazienti con più di 80 anni e a tutti gli ultra65enni con fragilità o comorbosità soprattutto cardiaca, polmonare e renale. Grande attenzione andrà riservata agli anziani delle RSA, in quanto soggetti particolarmente fragili in un ambiente che favorisce la circolazione di un virus con alta contagiosità".
IL VACCINO COME INVESTIMENTO PER IL SSN – La prevenzione vaccinale permetterebbe non solo di tutelare la salute dei pazienti, ma sarebbe anche un investimento per il SSN, che nella stagione invernale è stressato dalla contemporanea diffusione di tre virus respiratori, influenza, Covid-19 e, appunto, sinciziale. "L’infezione da RSV comporta un significativo impatto sui ricoveri ospedalieri e un notevole onere per il SSN – commenta la Prof.ssa Roberta Siliquini (nella foto), Presidente SItI – L’opportunità della vaccinazione costituisce la strategia più appropriata per prevenire esiti gravi e per ridurre i costi sanitari. Alla luce dei recenti progressi scientifici che hanno portato, dopo moltissimi anni di ricerca, all’opportunità di prevenire il RSV nell’adulto, gli Stati Uniti e quasi tutti i Paesi europei hanno aggiornato le proprie raccomandazioni in favore di questa vaccinazione negli adulti anziani e fragili. È quanto prescritto anche dall'OMS che, oltre all'immunizzazione dei neonati, invita a vaccinare gli adulti ad alto rischio per preservarli da forme gravi di malattia".
IL LAVORO DEL NITAG – "Il NITAG da alcuni mesi ha avviato un gruppo di lavoro che sta raccogliendo la documentazione scientifica sulla diffusione del Virus Respiratorio Sinciziale nell’adulto e quindi delle possibili soluzioni preventive – sottolinea il Prof. Carlo Signorelli, Presidente NITAG – Abbiamo fatto le audizioni con le aziende produttrici e presto chiuderemo questa fase istruttoria. Credo che la proposta coerente con i piani nazionali vaccini possa essere quella di un Health Technology Assessment istituzionale che valuti tutti gli aspetti legati all’introduzione di un nuovo vaccino, con costi e vantaggi economici diretti e indiretti per il SSN. Questa metodologia consolidata potrebbe dirimere ogni dubbio e incertezza, pur in un contesto economico complesso".
LA PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO – Il documento intersocietario è stato presentato al Forum Risk Management di Arezzo. Dopo i saluti istituzionali del Prof. Francesco Saverio Mennini, Capo del Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale, Ministero della Salute, sono intervenuti il Prof. Carlo Signorelli, Presidente NITAG; il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT; la Prof.ssa Roberta Siliquini, Presidente SItI; il Prof. Paolo Bonanni, Professore Ordinario di Igiene, Università di Firenze; il Prof. Paolo Sciattella, Economic Evaluation e HTA (EEHTA), Center for Economic and International studies (CEIS), Universita di Roma Tor Vergata. A moderare il giornalista scientifico Daniel Della Seta.
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