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La prevalenza della celiachia nei pazienti con IBS

Gastroenterologia Redazione DottNet | 18/01/2017 16:29

I pazienti con IBS sono maggiormente predisposti a sviluppare la celiachia

La sindrome dell’intestino irritabile (Irritable bowel syndrome, IBS) è una condizione cronica con sintomi gastrointestinali variabili in assenza di anomalie organiche, la cui diagnosi si basa sulla valutazione della sintomatologia. È caratterizzata da dolore o fastidio addominale ricorrente, gonfiore e diversi disturbi intestinali. Si distinguono tre sottotipi di IBS in base alla prevalenza di costipazione (IBS-C), diarrea (IBS-D) o una combinazione delle due (IBS-M). Tra le patologie che mostrano sintomi gastrointestinali sovrapponibili a quelli dell’IBS c’è la celiachia (celiac disease, CD), una enteropatia immuno-mediata causata da una permanente intolleranza al glutine.

Studi sull’eziopatogenesi della CD hanno chiaramente dimostrato come tale disordine, caratterizzato dalla presenza di anticorpi diretti contro la transglutaminasi II (tTG), gliadina e peptidi della gliadina deamidata (DGP), si sviluppi in persone geneticamente predisposte, che presentano antigeni di istocompatibilità HLA di tipo DQ2 o DQ8.

Il processo infiammatorio che ne consegue  determina la proliferazione delle cripte intestinali e l’atrofia dei villi. La diagnosi per la CD è basata sui sintomi clinici, criteri istopatologici e test sierologici per rilevare la presenza di anticorpi specifici. Le attuali linee guida, sia europee che americane, includono la valutazione della presenza di HLA-DQ2/DQ8 per una diagnosi di CD più accurata.

Al fine di valutare la prevalenza della predisposizione alla CD in pazienti IBS sono stati coinvolti 48 pazienti con IBS (40 donne, 8 uomini; età media: 41,1±14,6 anni) e un gruppo di controllo di 20 volontari sani. Tutti i partecipanti hanno completato un questionario riportando i loro sintomi gastrointestinali e, parallelamente, sono stati prelevati i loro campioni di sangue per determinare gli antigeni HLA-DQ2/DQ8 e la concentrazione sierica degli anticorpi IgA anti-tTG, IgA e IgG anti-DGP.

È stata rilevata la presenza di HLA-DQ2 o DQ8 nel 50% dei pazienti con IBS. Nel gruppo di controllo solo il 20% dei pazienti ha mostrato un HLA-DQ2 ma nessun volontario sano presentava HLA-DQ8. Nei pazienti con IBS è stato riscontrato inoltre un incremento dei livelli delle IgA anti-tTG nel 10,42% di essi, IgA anti-DGP nell’8,33% e IgG anti-DGP nel 6,25%.

Nel gruppo di controllo il 10% è risultato positivo al test per le IgA anti-tTG ma non sono stati riscontrati elevati livelli di anticorpi anti-DGP.

La contemporanea positività al test genetico (HLA-DQ2/DQ8) e sierico (anticorpi specifici per CD) è stata rilevata nel 12,5% dei pazienti IBS e in nessuno dei volontari sani.

Lo studio mostra dunque che i pazienti con IBS, indipendentemente dal sottogruppo, mostrano più frequentemente fattori genetici che predispongono allo sviluppo della celiachia rispetto al gruppo di controllo.

I pazienti affetti da IBS con predisposizione genetica HLA-DQ2/DQ8 e positività al test sierologico dovrebbero essere sottoposti ad un maggiore approfondimento diagnostico per la celiachia attraverso una biopsia gastrointestinale per intervenire tempestivamente sulla patologia.

Fonte:

Danuta Domżał-Magrowska et al. The prevalence of celiac disease in patients with irritable bowel syndrome and its subtypes. Gastroenterology Rev; 2016; 11 (4): 276–281

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