In una lettera pubblicata su Nature Medicine, i ricercatori sottolineano come l'mpox, tradizionalmente trasmesso dagli animali all'uomo, mostri ora segni di trasmissione continua da uomo a uomo
Secondo gli scienziati dell'Università del Surrey, se preso troppo alla leggera, l'mpox potrebbe rappresentare una seria minaccia per la salute globale. In una lettera pubblicata su Nature Medicine, i ricercatori sottolineano come l'mpox, tradizionalmente trasmesso dagli animali all'uomo, mostri ora chiari segni di trasmissione continua da uomo a uomo. Si tratta di un'infezione virale causata da un virus che appartiene alla stessa famiglia del vaiolo: può causare un'eruzione cutanea dolorosa, febbre e ghiandole gonfie e, in alcuni casi, portare a malattie più gravi. Mpox di solito si diffonde attraverso il contatto ravvicinato con una persona o un animale infetto. Per Carlos Maluquer de Motes, docente di virologia molecolare presso l'Università del Surrey, "I focolai più recenti mostrano che il contatto intimo è ora un modo significativo di diffusione del virus. Questo cambiamento nel modo in cui viene trasmesso sta portando a catene di trasmissione più lunghe e focolai duraturi".
L'articolo nota che questo cambiamento ha coinciso con la rapida diffusione dei virus mpox del clade IIb (un clade è un gruppo di virus che condividono un antenato comune), ma ora stanno aumentando anche diverse varianti del clade I.
"Il controllo dell'Mpox - ha aggiunto Maluquer de Motes - deve salire in cima all'agenda sanitaria globale. Abbiamo strumenti diagnostici limitati e ancora meno trattamenti antivirali. Abbiamo urgente bisogno di una migliore sorveglianza e di una capacità locale o regionale per produrre ciò di cui abbiamo bisogno, altrimenti siamo a rischio di future epidemie".
A differenza del vaiolo, l'mpox ha un serbatoio animale, il che significa che non può essere completamente sradicato. Gli autori avvertono che se non si interviene subito a livello internazionale, compresi investimenti in test point-of-care e nuovi trattamenti, l'mpox continuerà a riemergere e a minacciare la salute globale.
Rezza, la circolazione del virus aumenterà
"Mpox, un cugino del virus del vaiolo, a differenza di quest'ultimo ha ancora serbatoi animali, e fino ad alcuni anni fa causava casi sporadici dovuti per lo più a trasmissione da animale a uomo, mentre ancor più rari erano i casi di trasmissione interumana. Poi, sempre più frequentemente ha iniziato a causare epidemie in Africa equatoriale, data la sua capacità di trasmettersi per contatto stretto (contatto sessuale o tramite saliva ma non a distanza) da persona a persona". Lo spiega all'AGI Gianni Rezza, dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Il tipo 2 di Mpox, endemico in Africa occidentale, ha causato nel 2022 un'epidemia in Europa, soprattutto fra uomini sessualmente attivi. Ora - continua - a partire dal Congo, il tipo 1 del virus, clinicamente più aggressivo, si sta diffondendo sempre più in Africa e mette a rischio la salute globale. La sua diffusione potrebbe esser in parte dovuta a mutazioni che conferiscono una maggiore contagiosità, ma soprattutto a un aumento della popolazione suscettibile. Infatti, ormai dalla fine degli anni '70 non si vaccina più contro il vaiolo, e quel vaccino era efficace all'85% nel proteggere anche contro il Mpox. Quindi, una sua diffusione su scala globale non è da escludersi, anche se, considerate le modalità di trasmissione, è presumibile che la circolazione del virus aumenterà lentamente, amplificato soprattutto in determinati gruppi di popolazione".
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