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Ecco perchè il vaiolo delle scimmie potrebbe diventare una minaccia globale

Infettivologia Redazione DottNet | 01/04/2025 12:01

In una lettera pubblicata su Nature Medicine, i ricercatori sottolineano come l'mpox, tradizionalmente trasmesso dagli animali all'uomo, mostri ora segni di trasmissione continua da uomo a uomo

Secondo gli scienziati dell'Università del Surrey, se preso troppo alla leggera, l'mpox potrebbe rappresentare una seria minaccia per la salute globale. In una lettera pubblicata su Nature Medicine, i ricercatori sottolineano come l'mpox, tradizionalmente trasmesso dagli animali all'uomo, mostri ora chiari segni di trasmissione continua da uomo a uomo. Si tratta di un'infezione virale causata da un virus che appartiene alla stessa famiglia del vaiolo: può causare un'eruzione cutanea dolorosa, febbre e ghiandole gonfie e, in alcuni casi, portare a malattie più gravi. Mpox di solito si diffonde attraverso il contatto ravvicinato con una persona o un animale infetto. Per Carlos Maluquer de Motes, docente di virologia molecolare presso l'Università del Surrey, "I focolai più recenti mostrano che il contatto intimo è ora un modo significativo di diffusione del virus. Questo cambiamento nel modo in cui viene trasmesso sta portando a catene di trasmissione più lunghe e focolai duraturi".

L'articolo nota che questo cambiamento ha coinciso con la rapida diffusione dei virus mpox del clade IIb (un clade è un gruppo di virus che condividono un antenato comune), ma ora stanno aumentando anche diverse varianti del clade I.

I ricercatori sono anche preoccupati perché si pensa che i virus del clade I siano più aggressivi. Questi virus sembrano accumulare specifiche mutazioni genetiche, guidate da enzimi nel corpo umano, che potrebbero modificare le proprietà virali, quindi più a lungo circolano tra noi, maggiori sono le possibilità che queste mutazioni aiutino mpox ad adattarsi agli esseri umani. Sebbene l'mpox un tempo fosse presente principalmente nell'Africa centrale, il virus ha causato un'epidemia in tutto il mondo nel 2022 e ora sta causando epidemie in diversi Paesi subsahariani. Sebbene attualmente colpisca maggiormente gli adulti, i ricercatori sottolineano che ha il potenziale di diffondersi tra altri gruppi, compresi i bambini, un gruppo a maggior rischio di gravi malattie, sebbene non sia stata ancora segnalata una trasmissione sostenuta tra di loro.

"Il controllo dell'Mpox - ha aggiunto Maluquer de Motes - deve salire in cima all'agenda sanitaria globale. Abbiamo strumenti diagnostici limitati e ancora meno trattamenti antivirali. Abbiamo urgente bisogno di una migliore sorveglianza e di una capacità locale o regionale per produrre ciò di cui abbiamo bisogno, altrimenti siamo a rischio di future epidemie".
A differenza del vaiolo, l'mpox ha un serbatoio animale, il che significa che non può essere completamente sradicato. Gli autori avvertono che se non si interviene subito a livello internazionale, compresi investimenti in test point-of-care e nuovi trattamenti, l'mpox continuerà a riemergere e a minacciare la salute globale.

Rezza, la circolazione del virus aumenterà

"Mpox, un cugino del virus del vaiolo, a differenza di quest'ultimo ha ancora serbatoi animali, e fino ad alcuni anni fa causava casi sporadici dovuti per lo più a trasmissione da animale a uomo, mentre ancor più rari erano i casi di trasmissione interumana. Poi, sempre più frequentemente ha iniziato a causare epidemie in Africa equatoriale, data la sua capacità di trasmettersi per contatto stretto (contatto sessuale o tramite saliva ma non a distanza) da persona a persona". Lo spiega all'AGI Gianni Rezza, dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Il tipo 2 di Mpox, endemico in Africa occidentale, ha causato nel 2022 un'epidemia in Europa, soprattutto fra uomini sessualmente attivi. Ora - continua - a partire dal Congo, il tipo 1 del virus, clinicamente più aggressivo, si sta diffondendo sempre più in Africa e mette a rischio la salute globale. La sua diffusione potrebbe esser in parte dovuta a mutazioni che conferiscono una maggiore contagiosità, ma soprattutto a un aumento della popolazione suscettibile. Infatti, ormai dalla fine degli anni '70 non si vaccina più contro il vaiolo, e quel vaccino era efficace all'85% nel proteggere anche contro il Mpox. Quindi, una sua diffusione su scala globale non è da escludersi, anche se, considerate le modalità di trasmissione, è presumibile che la circolazione del virus aumenterà lentamente, amplificato soprattutto in determinati gruppi di popolazione".

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