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Virus respiratorio sinciziale, tutti i neonati avranno diritto all’immunizzazione passiva gratuita

Infettivologia Redazione DottNet | 17/10/2024 17:06

Via libera in Stato-Regioni al Piano per immunizzazione con anticorpo monoclonale di tutti i neonati da agosto. Stanziati 50 milioni

A partire da novembre, a tutti i neonati e ai bambini nati nei 100 giorni precedenti sarà offerta l’immunizzazione passiva, gratuita e su base volontaria, per prevenire le conseguenze del  virus respiratorio sinciziale (VRS o RSV) - prima causa di bronchiolite e di ricovero in ospedale nei bambini sotto l’anno di vita durante la stagione epidemica (ormai imminente).
Il via libera è arrivato il 17 ottobre dalla Conferenza Stato Regioni con l’Intesa sul documento trasmesso dal Ministero della Salute «Attività per l’accesso universale dei neonati all’immunizzazione passiva contro il virus respiratorio sinciziale».
Sarà disponibile, quindi, per tutti i neonati (e non solo per quelli nati in alcune Regioni) il nuovo anticorpo monoclonale Nirsevimab, autorizzato dall’Agenzia italiana del farmaco per l’immunizzazione passiva di tutti i neonati e bambini alla loro prima stagione epidemica di Rsv.

Dice la dottoressa Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute: «Siamo riusciti a stanziare 50 milioni di euro per consentire un accesso equo a tutti i neonati già per questa stagione invernale.

Un risultato che rispetta l'impegno preso dal Ministro Schillaci e che abbiamo ottenuto con il contributo delle Regioni. La collaborazione e la sinergia si rivelano ancora una volta fattori strategici per rafforzare la tutela della salute». Il virus respiratorio sinciziale (Vrs) circola soprattutto tra novembre e marzo/aprile. «È una delle principali cause di infezioni respiratorie gravi nei bambini al di sotto del due anni, con conseguenze potenzialmente fatali per i neonati e i prematuri – si legge nel documento approvato in Conferenza Stato Regioni –. Recentemente, l’introduzione di nuovi anticorpi monoclonali, come nirsevimab, ha rappresentato un passo avanti decisivo. Questi anticorpi offrono una protezione prolungata, rendendo più accessibile ed efficace la prevenzione delle infezioni da RSV».

L'efficacia e la sicurezza di nirsevimab sono state confermate da studi clinici, che dimostrano una riduzione significativa delle ospedalizzazioni correlate al RSV nei neonati sani e pretermine. Inoltre, li progresso tecnologico ha consentito di superare i limiti delle precedenti terapie, come il palivizumab, che richiedeva somministrazioni mensili. La singola somministrazione di nirsevimab, offerta prima della stagione di picco dell'RSV, facilita la copertura universale, rendendola più sostenibile sia per le famiglie che per i sistemi sanitari. In questo contesto, garantire l'accesso all'immunizzazione passiva è fondamentale per ridurre l'onere clinico ed economico di ricoveri ospedalieri e complicanze gravi. L'adozione di tecnologie è una strategia efficace per tutelare i neonati più vulnerabili, specialmente in una fase in cui i sistemi sanitari globali sono impegnati a contenere le emergenze respiratorie su più fronti. L’attività sarà finalizzata all'accesso universale alle specifiche prestazioni sanitarie per tutti i neonati nati a partire da novembre, inclusa al coorte comprendente i nati nei 100 giorni precedenti, oltre ai soggetti fragili <24 mesi ed eventuale allargamento progressivo a tutta al coorte 2024 in base all'andamento del progetto.

Nelle more dell’aggiornamento del calendario vaccinale, ora col documento «Attività per l’accesso universale dei neonati all’immunizzazione passiva contro il virus respiratorio sinciziale» si mira a «garantire l’accesso universale» a strategie di immunizzazione passiva contro il VRS per i neonati a partire dal mese di novembre, inclusi i nati nei 100 giorni precedenti. Nel documento si definisce il quadro operativo e finanziario per implementare un’«attività finalizzata all’accesso universale» all'immunizzazione passiva, quindi disponibile per tutti i bambini a prescindere dalla Regione in cui nascono e non solo in alcune Regioni come finora

II destinatari dell’attività saranno:
- neonati nati a partire da novembre e bambini nati nei 100 giorni precedenti;
- bambini di età inferiore ai 24 mesi considerati fragili sulla base di specifici criteri medici;
- eventuale allargamento progressivo a tutta la coorte dei nati nel 2024.
L’attività sarà inclusa nel Decreto Ministeriale di riparto del Fondo Sanitario Nazionale per il 2024, con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro, da approvare entro metà novembre.


 

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