Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
Fra gli strumenti per mettere insieme contributi versati su fondi diversi, abbiamo avuto modo più volte di occuparci dell’istituto della ricongiunzione contributiva, soprattutto confrontandolo con quello del cumulo dei contributi, che negli ultimi tempi sta avendo decisamente il sopravvento nelle scelte degli interessati. Naturalmente, le ragioni del successo del cumulo risiedono soprattutto nella sua gratuità, dal momento che la ricongiunzione per definizione ha carattere oneroso, cioè, per il perfezionamento dell’operazione, viene richiesto il pagamento di un onere aggiuntivo. Ed in effetti, specie quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile.
Per periodi brevi (orientativamente fino a cinque anni), però, la ricongiunzione può riservare diversi vantaggi: accentrando i contributi in un unico Fondo, la quota di pensione risultante può aumentare notevolmente, rispetto a quella che si otterrebbe con il cumulo, oltre alle notevoli semplificazioni burocratiche che ne risultano. Ed il costo relativo, comunque limitato, è fiscalmente deducibile ed abbatte quindi le imposte che si vanno a pagare.
Ma molti non sanno che anche la ricongiunzione può essere gratuita. E la gratuità può essere un segnale positivo o negativo, a seconda dei casi. Se ad esempio si chiede la ricongiunzione di 21 anni di contributi da ex ospedaliero presso la quota di base dell’Enpam, il costo sarà pari a zero, ma nella maggior parte dei casi l’incremento della pensione Enpam che si otterrebbe sarà molto inferiore rispetto alla pensione autonoma liquidabile a cura dell’Inps. Se al contrario, dopo 5 anni di ospedale si inizia un’attività convenzionata ed immediatamente (è importante fare domanda da giovani, perché più passa il tempo più il costo aumenta) si chiede la ricongiunzione sul Fondo Speciale Enpam, anche questa operazione potrebbe essere gratuita (o a costo irrisorio), ma alla fine la pensione, in presenza di attività stabile e continuativa sino alla cessazione, potrebbe aumentare in modo molto più sensibile rispetto alla quota che si andrebbe a percepire con il semplice cumulo dei due Fondi.
Ma c’è un’altra ricongiunzione che è stata gratuita per legge fino al 30 luglio 2010. Si tratta della ricongiunzione nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell’Inps dei periodi contributivi maturati in ordinamenti pensionistici alternativi (con esclusione di quelli eventualmente presenti nelle Casse dei liberi professionisti come l’Enpam e nella Gestione Separata dei parasubordinati). Quindi fino a quella data tutti i lavoratori dipendenti iscritti all’Inps (e quindi anche i medici, principalmente quelli a rapporto di lavoro subordinato presso le case di cura private) hanno potuto ricongiungere senza alcun onere tutti i contributi presenti nelle altre gestioni, come la Gestione Dipendenti Pubblici o ex Inpdap, i Fondi Speciali Ferrovie, Volo, Elettrici, Telefonici, ecc.) o nelle Gestioni speciali Inps dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti). Dal 31 luglio 2010, invece, anche tale tipo di ricongiunzione è diventata onerosa.
Da quanto detto, comunque, la gratuità non può mai rappresentare l’unica bussola per orientare la scelta su un istituto piuttosto che un altro. E per questo motivo resta sempre consigliabile affidarsi alle valutazioni di un consulente previdenziale, che tenga in debito conto la storia professionale, le aspettative pensionistiche e la situazione economica degli interessati.
Oliveti: “In passato abbiamo già quantificato in 84 miliardi di euro il costo prospettico per le casse dell’Enpam se la contribuzione dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta venisse attratta all’Inps"
I giudici intervengono su un ricorso presentato non da una società accreditata con il Servizio sanitario nazionale ma direttamente dai professionisti
Lo dice la Corte di Cassazione in una recente sentenza (n. 24916, pubblicata il 17 settembre 2024)
La scadenza del versamento del contributo annuale al Fondo della libera professione dell’Enpam è in unica soluzione o prima rata dei contributi riferiti ai redditi libero professionali prodotti nel 2023 che vanno corrisposte entro il 31 ottobre 2024
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Sono interessati esclusivamente gli ex iscritti all’Inpdap, fra questi medici ed odontoiatri ospedalieri e dipendenti delle Asl
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