Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Il cedolino della pensione di settembre è disponibile da pochi giorni sul sito dell'Inps, e alcuni pensionati possono già ritrovarci il rimborso Irpef per quest'anno. Si tratta di coloro che hanno inviato il modello 730 all'Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno di quest'anno. Chi è stato rapido nel compilare la dichiarazione dei redditi, infatti, potrà avere già nei prossimi giorni il pagamento dell'eventuale conguaglio che spetta. Come ha ricordato l'Inps il cedolino è il documento che permette ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese, e di sapere perché la pensione sale o scende.
Quanto vale il conguaglio del 730 2024 per i pensionati
Per quanto riguarda il 730, i pensionati che hanno scelto l'Inps come sostituto d'imposta e che hanno inviato la dichiarazione entro il 30 giugno vedranno nel cedolino l'operazione di "abbinamento delle risultanze contabili". In sostanza, questo significa che sulla pensione di settembre si ‘saldano i conti' del 730. Se il pensionato ha diritto a un conguaglio, questo viene erogato. Se invece c'è un debito da pagare, la somma viene trattenuta. Nel caso si debba saldare un debito, il pagamento può essere diviso in rate, ma il pagamento deve comunque concludersi entro la mensilità di novembre, quindi possono esserci al massimo tre rate. Chi ha inviato il modello 730 da luglio in avanti, invece, potrebbe non avere abbastanza tempo per ottenere la divisione in rate che ha richiesto, dato che comunque il termine ultimo per i pagamenti è fissato a novembre. Per verificare a quanto si ha diritto, i contribuenti possono accedere al servizio Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino, dal sito dell'Inps, utilizzando Spid, Carta d'identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Qui è possibile consultare le risultanze contabili della dichiarazione dei redditi, che mostrano i risultati a livello economico.
Le ritenute Irpef nel cedolino
A diminuire o aumentare le pensioni, questo mese come nei precedenti, potrebbero essere anche le ritenute Irpef. Infatti, alla fine di ogni anno si calcola quanto il pensionato avrebbe dovuto versare nel corso dell'anno a livello erariale, e lo stesso è avvenuto a fine 2023. Se la somma annuale dovuta per il 2023 era più alta di tutte le ritenute che erano state effettuate sulla pensione ogni mese nel corso dello stesso anno, allora l'Inps sta già recuperando la differenza, trattenendo altre somme dalla pensione. È possibile che l'eventuale debito sia già stato saldato nei primi mesi del 2024, ma non è detto. Se invece la somma annuale dovuta per il 2023 era più bassa di quella già pagata, allora l'Inps ha proceduto a rimborsare il pensionato da inizio anno. Solo in casi particolari (come chi ha una pensione sotto i 18mila euro, e un credito con l'Inps superiore ai 100 euro) i rimborsi sono ancora in corso e potranno proseguire fino a novembre.
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