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L'Ue firma un maxi contratto per il vaccino contro l'aviaria. L'Italia non aderisce

Infettivologia Redazione DottNet | 11/06/2024 20:59

Destinato ad allevatori e veterinari, ha la durata di 4 anni. Pronte 665mila dosi. Quindici i paesi coinvolti

La Hera, braccio operativo della Commissione europea, ha firmato un contratto con la società farmaceutica inglese Seqirus per la fornitura di 665mila dosi di vaccino a uso umano contro la trasmissione dell'influenza aviaria. I vaccini - si legge in una nota della Commissione - sono destinati alle persone più esposte al rischio di trasmissione, in primo luogo chi lavora in allevamenti avicoli e i veterinari. Il contratto, che ha la durata di 4 anni, prevede la possibilità che vengano forniti altri 40 milioni di dosi.  

L'autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) della Commissione, nell'ambito del suo mandato - secondo quanto si legge in una nota della Commissione - ha firmato a nome degli Stati membri partecipanti un contratto quadro congiunto per la fornitura di un massimo di 665.

000 dosi di vaccino pre-pandemico contro l'influenza zoonotica Seqirus.    Grazie a questo contratto, che avrà una durata di 4 anni, gli Stati membri partecipanti avranno accesso a contromisure mediche per prevenire l'influenza aviaria. Il vaccino - destinato ai soggetti più esposti al potenziale trasferimento dell'influenza aviaria, cioè ai lavoratori degli allevamenti di pollame e ai veterinari - ha lo scopo di prevenire la diffusione di potenziali focolai di influenza aviaria in Europa proteggendo i cittadini e i mezzi di sussistenza. Quello di Seqirus - si legge ancora nella nota - è l'unico vaccino preventivo contro l'influenza aviaria zoonotica attualmente autorizzato nell'Ue.

 15 Paesi che hanno aderito al contratto sono Danimarca, Lettonia, Francia, Cipro, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Grecia e Irlanda, più due Paesi extra Ue ma parte del See, Islanda e Norvegia. L'Italia non aderisce dunque al contratto. Tuttavia, spiega il portavoce della Commissione per la salute Stefan De Keersmaecker, il contratto serve ad offrire "una capacità aggiuntiva ai Paesi di acquistare vaccini, sulla base di questo meccanismo". Gli Stati membri "hanno sempre la possibilità di utilizzare i propri meccanismi nazionali di approvvigionamento per acquistare i vaccini". In ogni caso, "anche gli Stati membri che partecipano all'appalto congiunto possono comunque decidere di utilizzare la propria procedura nazionale". Sui motivi che hanno portato un Paese a non aderire, "ovviamente è meglio contattare" lo Stato membro in questione, ha spiegato.

Quello di Seqirus è l'unico vaccino preventivo contro l'influenza aviaria zoonotica oggi autorizzato nell'Ue. Quindici Stati Ue/See partecipano all'accordo volontario con la società Seqirus Uk Ltd. Il contratto consente a ciascun Paese partecipante di tenere conto del proprio contesto sanitario pubblico e di ordinare i vaccini in base alle necessità nazionali. Sono attualmente in preparazione le spedizioni verso la Finlandia per la vaccinazione immediata dei lavoratori a rischio di esposizione, su richiesta di Helsinki. Seguiranno spedizioni verso gli altri Paesi partecipanti. Seqirus Uk è titolare di un'autorizzazione all'immissione in commercio modificata a livello Ue per questo vaccino da utilizzare negli adulti, che protegge dall'influenza causata dai ceppi H5 del virus dell'influenza A.

Il meccanismo di appalto congiunto dell'Ue è stabilito nell'accordo di appalto congiunto dell'Ue per contromisure mediche, firmato da 36 Paesi, inclusi tutti gli Stati membri dell'Ue e del See. Il meccanismo consente ai Paesi partecipanti di procurarsi congiuntamente contromisure mediche, tra cui vaccini, prodotti terapeutici, dispositivi medici. L'accordo garantisce un accesso più equo a contromisure mediche specifiche e migliora la sicurezza dell'approvvigionamento, oltre a consentire di beneficiare di prezzi più equilibrati. L'intesa contribuisce inoltre alla preparazione a livello dell'Ue in caso di crisi sanitarie pubbliche o pandemie.
 

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