Serafino Fazio: Il razionale dell’uso di farmaci antinfiammatori, evidenziabile già all’inizio della pandemia è stato poi confermato da numerosi studi scientifici, sebbene in pochissimi casi caratterizzari da evidenze di tipo A
Nell’articolo di DottNet del 20/12/2022 viene riportato che la FIMMG In collaborazione con UOC di malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha stilato una flow-chart, destinata al MMG, per il trattamento del paziente affetto da Covid-19. A distanza di quasi tre anni dall’inizio della pandemia, il MMG riscopre la sua centralità territoriale, riappropriandosi del suo ruolo. Si afferma che "oggi è possibile una terapia domiciliare precoce ragionata per il trattamento della infezione da SARS-Cov2" e che "nel combattere il virus gli anti infiammatori hanno una funzione molto importante sin dalle prime fasi dell’infezione... quindi l’uso dei FANS non solo è razionale ma è efficace, nei casi non trattabili ad oggi con antivirali". L’articolo sottolinea, inoltre, che bisogna intervenire tempestivamente sui sintomi attraverso terapie mirate ed efficaci. Ciò consente di creare un sistema virtuoso di controllo della malattia ed indirizzare alle strutture ospedaliere solo in caso di aggravamento.
Questi concetti, apparentemente semplici sono applicati da oltre due anni dai medici appartenenti al gruppo della Terapia domiciliare precoce per la COVID-19, fondato dall’avvocato Grimaldi. Ci sono però alcune precisazioni necessarie che, probabilmente, non sono state riportate per questioni di spazio: Il razionale dell’uso di farmaci antinfiammatori, evidenziabile già all’inizio della pandemia è stato poi confermato da numerosi studi scientifici, sebbene in pochissimi casi caratterizzari da evidenze di tipo A. Alcuni FANS oltre ad agire sui sintomi, (febbre, dolori, etc), agiscono sugli importanti meccanismi fisiopatologici che il virus utilizza per determinare la COVID-19, in particolare l’infiammazione e la trombosi, oltre ad avere una azione antivirale intrinseca, dimostrata in sperimentazioni in vitro e in vivo, negli animali.
La tempestività d’intervento, come noto ai medici che lavorano a contatto con i pazienti, è un caposaldo, salvo rare eccezioni, nel trattamento di qualsiasi patologia. L’attesa e il solo monitoraggio del paziente hanno rappresentato un colpevole ritardo che ha portato alle conseguenze in termini di aggravamento e pressione ospedaliera che tutti conosciamo. Come sopra precisato, sono numerosi gli studi clinici che confermano l’efficacia di alcuni FANS per il trattamento domiciliare precoce della COVID-19, è pertanto fondamentale scegliere il farmaco più idoneo. L’indometacina, anche a dosaggi medio-bassi, ha dimostrato in studi randomizzati e osservazionali efficacia e sicurezza nella terapia della COVID-19, per la sua potente azione antinfiammatoria, anti aggregante ed antivirale.
Prof. Serafino Fazio, Spec. In medicina interna e cardiologia,
già professore di medicina interna presso l'Università Federico II di Napoli
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