Canali Minisiti ECM

Coronavirus: la perdita dell'olfatto può essere unico sintomo

Infettivologia Redazione DottNet | 23/06/2020 20:01

Viste alterazioni neurali, forse il virus entra nel cervello

La perdita dell'olfatto legata all'infezione da coronavirus si può verificare anche come unico sintomo della malattia ed è legata ad alterazioni temporanee dei bulbi olfattivi visibili alla risonanza. È quanto riportato sulla rivista Jama Neurology, da Letterio Salvatore Politi, Responsabile dell'Unità Operativa Neuroradiologia Diagnostica, Interventistica e Funzionale dell'Humanitas di Rozzano. "Abbiamo visto - spiega Politi all'ANSA - delle alterazioni nella corteccia cerebrale, ossia nei neuroni deputati alle sensazioni olfattive", in una 25-enne che ha avuto lieve tosse secca per un giorno, senza febbre. La giovane, positiva al virus, ha però mostrato una grave perdita di olfatto e gusto. "Ne desumiamo - rileva l'esperto - che il virus, dalle terminazioni nervose nella mucosa olfattiva, entri nei neuroni del bulbo olfattivo e per via 'trans-sinaptica' (ossia passando da neurone a neurone) arrivi al cervello, proprio nelle regioni deputate alla sensibilità olfattiva".

"Il nostro paziente non ha avuto febbre, ma solo anosmia - ribadisce l'esperto.

Pertanto l'anosmia può essere anche solo l'unico sintomo di COVID. E le alterazioni nel cervello viste con la risonanza in fase precoce tendono a scomparire nel tempo". Infatti ripetendo la risonanza dopo 28 giorni le alterazioni risultavano rientrate. "Stiamo raccogliendo una casistica di persone che hanno perso solo l'olfatto - racconta Politi; vi sono poi persone che hanno avuto febbre e perdita dell'olfatto, febbre tosse e perdita dell'olfatto, e anche persone che l'olfatto non l'hanno accorra recuperato. Stiamo iniziando a studiare proprio queste persone -spiega - che presentano persistenza dell'anosmia anche dopo che il tampone si è negativizzato da oltre un mese, e stiamo cercando di studiare con la risonanza magnetica se vi siano alterazioni". Vi sono poi persone che hanno presentato disturbi anche ad altri nervi cranici, con dolori trigemini e perdita dell'udito e acufeni, con o senza anosmia, che sembrerebbero connessi al Covid, conclude Politi. 

fonte: ansa

Commenti

Rispondi

I Correlati

Il finanziamento per progetti di Ricerca su prevenzione e fasi precoci della malattia di Alzheimer ed uno studio basato su tecniche di arte-terapia nel trattamento di persone affette da Alzheimer o Disturbo Cognitivo Lieve

Un’indagine di IQVIA Italia, leader mondiale nei dati sanitari e farmaceutici, fotografa lo scenario attuale italiano sulla malattia del Parkinson

Aodi: “Le linee guida dell’OMS sono essenziali, ma da sole non bastano, e soprattutto servono finalmente fatti e non certo parole da parte della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità"

Concluso a Parma il XXIV Congresso Nazionale della SIRN: crescono le adesioni e la multiprofessionalità

Ti potrebbero interessare

Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori

Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna

Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine

Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età

Ultime News

Più letti