Scotti (Fimmg), avranno una presenza fissa ai vertici del sindacato
Una modifica dello Statuto che prevede di riservare una presenza fissa dei giovani medici al di sotto dei 40 anni nelle posizioni di vertice all'interno dell'esecutivo nazionale, ma anche degli esecutivi regionali e provinciali. Questa la decisione presa dal congresso della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), che si è chiuso a Villasimius (Cagliari). Tra i principali sostenitori di questo cambiamento c'è il segretario generale Silvestro Scotti Fimmg, che parla di "un risultato storico". "Diamo avvio - ha spiegato - ad una nuova stagione che valorizzerà ancor più la Medicina Generale, mettendo al centro la salute dei cittadini e le capacità innovative dei giovani medici".
Nel nostro Paese, ha aggiunto, "c'è l'abitudine a contrapporre generazioni vecchie e nuove. Tutto è visto nell'ottica dello scontro; noi ragioniamo in maniera differente. Credo che ciascun medico abbia molto da dare e la Medicina di Famiglia ha il compito di rispondere a sfide troppo importanti per lasciarsi impantanare dallo scontro generazionale". Nella scelta di favorire l'accesso a ruoli di vertice del sindacato ai giovani medici c'è anche la volontà di dare sempre più spazio alle donne, che costituiscono oltre il 60% delle nuove leve. "Oggi - ha concluso Scotti - abbiamo piantato i semi per un sindacato sempre più solido e unito, un sindacato capace di far sentire la propria voce e di battersi con successo in difesa dei propri iscritti e conseguentemente dei propri assistiti e del Sistema Sanitario Nazionale".
Testa: “Il vero cambiamento sarebbe stato introdurre l’autocertificazione per i primi tre giorni di malattia, come lo SNAMI chiede fin dalla fine degli anni ’70"
Onotri (Smi), “Continueremo ad impegnarci affinché diminuisca il carico burocratico per i medici di medicina generale e per il riconoscimento dell’auto certificazione dei primi 3 giorni di malattia"
Testa: "La situazione di grande confusione in cui versa la medicina generale non aiuta né ad arruolare nuovi medici né a trattenere quelli che già operano con fatica sul territorio"
"Investire da subito sulle risorse umane, sui medici di medicina dell’area convenzionata equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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