Onotri (Smi), “Continueremo ad impegnarci affinché diminuisca il carico burocratico per i medici di medicina generale e per il riconoscimento dell’auto certificazione dei primi 3 giorni di malattia"
“Da Palazzo Madama una buona notizia per i medici di medicina generale: è stato approvato un emendamento al DL Professioni Sanitarie (n. 1241) che stabilisce la certificazione di malattia con modalità di telemedicina. Premiata la nostra petizione su televisita e autocertificazione che in poche settimane ha raccolto ventimila firme e pertanto ringrazio a nome del Sindacato Medici Italiani tutti i colleghi che si sono fatti promotori, presso i loro studi della raccolta firme”. Così dichiara, in una nota, Pina Onotri, Segretario Generale dello Smi. Questo, per Onotri, “è un primo passo, ma continueremo ad impegnarci affinché diminuisca ulteriormente il carico burocratico per i medici di medicina generale e per il riconoscimento della validità legale dell’auto certificazione dei primi 3 giorni di malattia così come avviene negli altri paesi europei”.
Il valore legale della televisita è un tema chiave ma appare evidente la complessità del valore legale delle certificazioni rilasciate a seguito di televisite. Nonostante la comodità e l'efficienza della telemedicina, permangono dubbi sulla sua validità legale, soprattutto in assenza di una chiara regolamentazione, tra le proposte emerse, vi è l'idea di creare un framework legale che permetta la certificazione a distanza in circostanze specifiche, garantendo al contempo la sicurezza e l'affidabilità del processo. La digitalizzazione sta influenzando la pratica medica quotidiana, spingendo verso un'evoluzione delle procedure standard e sollevando questioni importanti sull'accessibilità e l'equità nell'assistenza sanitaria e la telemedicina rappresenta un'innovazione rivoluzionaria nel campo della salute, ma richiede un'attenta considerazione delle implicazioni legali, etiche e operative per essere integrata efficacemente nel sistema sanitario esistente. Tutti concordi, dunque, clinici ed avvocati, nell’affermare quanto sia anacronistico escludere dalla televisita la certificazione telematica di malattia, soprattutto per patologie non “oggettivabili” con una visita “fisica”, ad esempio una emicrania, una gastroenterite, le vertigini, la febbre e molto altro. Ma l'emedamento dovrrebbe risolvere l'annosa questione.
"L’introduzione del ruolo unico per i medici in formazione, senza un impianto normativo chiaro e condiviso, avrebbe generato confusione, disuguaglianze e criticità organizzative"
"I limiti di tempo massimi, entro i quali deve essere garantita una prestazione ambulatoriale, prescritta con ricetta rossa e dematerializzata, variano a seconda del grado di priorità"
La riforma delle Case di comunità rischia di non risolvere il problema. Paolini: "Serve una medicina generale equiparata alla formazione delle altre specialità universitarie"
"La Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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