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Via libera all'emendamento sulla certificazione di malattia con televisita. Si riduce il carico burocratico dei medici di famiglia

Medicina Generale Redazione DottNet | 06/03/2025 14:15

Onotri (Smi), “Continueremo ad impegnarci affinché diminuisca il carico burocratico per i medici di medicina generale e per il riconoscimento dell’auto certificazione dei primi 3 giorni di malattia"

Da Palazzo Madama una buona notizia per i medici di medicina generale: è stato approvato un emendamento al DL Professioni Sanitarie (n. 1241) che stabilisce la certificazione di malattia con modalità di telemedicina. Premiata la nostra petizione su televisita e autocertificazione che in poche settimane ha raccolto ventimila firme e pertanto ringrazio a nome del Sindacato Medici Italiani tutti i colleghi che si sono fatti promotori, presso i loro studi della raccolta firme”. Così dichiara, in una nota, Pina Onotri, Segretario Generale dello Smi. Questo, per Onotri, “è un primo passo, ma continueremo ad impegnarci affinché diminuisca ulteriormente il carico burocratico per i medici di medicina generale e per il riconoscimento della validità legale dell’auto certificazione dei primi 3 giorni di malattia così come avviene negli altri paesi europei”.



Onotri ringrazia “intanto, i Senatori Zullo, Satta, Mancini presentatori dell’emendamento e il Presidente della 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato, il Sen. Francesco Zaffini per l’impegno al fianco dei medici e per aver dato ascolto alle istanze del Sindacato Medici Italiani. Attendiamo, adesso, che il Ministro della Salute, con proprio decreto da adottarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la Conferenza Stato – Regioni regoli la materia”. “Auspichiamo, in questo modo – conclude il segretario generale dello Smi -, di porre un parziale rimedio al disagio dei medici rispetto all’enorme richiesta di certificazione per malattia di cui sono investiti e che provoca un overbording dei presidi sanitari, sia ospedalieri che territoriali (tra l’altro già in sofferenza per carenza di personale) facendo da barriera all’accesso dei pazienti che necessitano di assistenza medica e non amministrativa”.

Il valore legale della televisita è un tema chiave ma appare evidente la complessità del valore legale delle certificazioni rilasciate a seguito di televisite. Nonostante la comodità e l'efficienza della telemedicina, permangono dubbi sulla sua validità legale, soprattutto in assenza di una chiara regolamentazione, tra le proposte emerse, vi è l'idea di creare un framework legale che permetta la certificazione a distanza in circostanze specifiche, garantendo al contempo la sicurezza e l'affidabilità del processo. La digitalizzazione sta influenzando la pratica medica quotidiana, spingendo verso un'evoluzione delle procedure standard e sollevando questioni importanti sull'accessibilità e l'equità nell'assistenza sanitaria e la telemedicina rappresenta un'innovazione rivoluzionaria nel campo della salute, ma richiede un'attenta considerazione delle implicazioni legali, etiche e operative per essere integrata efficacemente nel sistema sanitario esistente. Tutti concordi, dunque, clinici ed avvocati, nell’affermare quanto sia anacronistico escludere dalla televisita la certificazione telematica di malattia, soprattutto per patologie non “oggettivabili” con una visita “fisica”, ad esempio una emicrania, una gastroenterite, le vertigini, la febbre e molto altro. Ma l'emedamento dovrrebbe risolvere l'annosa questione.

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