Testa: "La situazione di grande confusione in cui versa la medicina generale non aiuta né ad arruolare nuovi medici né a trattenere quelli che già operano con fatica sul territorio"
"La situazione di grande confusione in cui versa la medicina generale non aiuta né ad arruolare nuovi medici né a trattenere quelli che già operano con fatica sul territorio" – dichiara il Presidente Nazionale SNAMI, Angelo Testa. "Le scelte politiche frammentarie e l’assenza di una visione chiara stanno rendendo sempre meno attrattiva una professione che è la colonna portante dell’assistenza primaria." I dati parlano chiaro: oltre 5.500 medici di famiglia mancano all’appello e milioni di cittadini rischiano di restare senza un riferimento sanitario. Il problema non è solo numerico, ma strutturale. Il modello attuale non regge più il peso di una burocrazia opprimente, di carichi di lavoro insostenibili e di una formazione che ancora oggi non gode dello stesso riconoscimento delle altre specializzazioni.
"La soluzione non può essere un rattoppo momentaneo – continua Testa – ma una riforma organica che punti sulla qualità e sulla sostenibilità della professione. È indispensabile istituire una specializzazione in Medicina Generale, garantendo una formazione più solida e al pari delle altre discipline. Allo stesso tempo, è necessario superare l’attuale convenzione con un nuovo contratto che si avvicini a quello degli specialisti ambulatoriali, con tutele adeguate, una remunerazione equa e una maggiore flessibilità organizzativa." Per rilanciare la medicina generale servono anche investimenti concreti: riduzione della burocrazia, valorizzazione dei professionisti e un modello che consenta ai medici di concentrarsi sulla clinica senza essere schiacciati da compiti amministrativi. "La medicina generale è la spina dorsale del Servizio Sanitario Nazionale – conclude Testa – ma se non si interviene subito con misure strutturali, rischiamo di vederla sgretolarsi sotto il peso dell’inefficienza e della disorganizzazione. È tempo di scelte coraggiose: specializzazione, nuovo contratto e investimenti reali per garantire un futuro alla sanità territoriale e il diritto alla salute ai cittadini."
"Investire da subito sulle risorse umane, sui medici di medicina dell’area convenzionata equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti"
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"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
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