Il farmaco è stato paragonato ad altri prodotti (un antagonista della vitamina K) nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare (Nvaf)
L'anticoagulante orale apixaban è associato ad un tasso inferiore di sanguinamento maggiore, infarto ed eventi tromboembolici sistemici paragonato ad altri farmaci (un antagonista della vitamina K) nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare (Nvaf). E' il risultato dello studio NAXOS (Analisi di apiXaban nella prevenzione dell'infarto e dell'embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare nel mondo reale in Francia) - la più vasta analisi di dati provenienti dal mondo reale sull'efficacia e la sicurezza dell'anticoagulante orale in Europa - annunciato dall'Alliance Bristol-Myers Squibb-Pfizer in una presentazione orale al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) in corso a Parigi.
NAXOS è un'analisi che include pazienti francesi dai 18 anni in su con Nvaf che hanno cominciato per la prima volta ad assumere un anticoagulante orale tra il 2014 e il 2016. In questa analisi, l'utilizzo di apixaban era associato ad un tasso inferiore di sanguinamento maggiore rispetto all'antagonista della vitamina K.
I pazienti dello studio sono stati identificati nel database francese delle assicurazioni sanitarie, che copre quasi tutta la popolazione che vive in Francia. Gli obiettivi principali dell'analisi erano la descrizione dell'utilizzo di apixaban nel mondo reale e degli altri anticoagulanti disponibili in Francia, e la valutazione dei tassi comparativi di sanguinamento maggiore (sicurezza), infarto ed eventi tromboembolici sistemici (efficacia), e della mortalità per tutte le cause nei pazienti con NVAF in trattamento con un anticoagulante orale. La prevalenza di fibrillazione atriale in Francia è stimata tra 600.000 e un milione di pazienti nel 2011, secondo i dati più recenti disponibili.
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