Il 10% di questi farmaci viene prescritto dall'odontoiatra
In oltre 4 casi su 5 (81%) la prescrizione di antibiotici a scopo preventivo prima di procedure dentistiche potrebbe essere non necessaria e quindi contribuire ad alimentare resistenze farmacologiche e altri rischi per la salute dei pazienti. Lo rivela uno studio statunitense pubblicato sulla rivista JAMA Network Open e condotto presso la University of Illinois a Chicago sulla base dell'analisi di 168.420 visite dentistiche. I farmacologi Usa hanno confrontato il numero totale delle prescrizioni di antibiotici prima di queste visite con il numero di pazienti ad alto rischio per i quali le linee guida in vigore in USA raccomandano, appunto, l'antibiotico prima di una procedura dentistica.
"L'antibiotico preventivo - spiega intervistato dall'ANSA Mario Aimetti del Dipartimento di Parodontologia dell'Università di Torino e presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) - è raccomandato solo per pochi pazienti.
"Gli antibiotici - continua Aimetti - vanno prescritti con molta attenzione e solo quando necessari, onde evitare che diventino inefficaci quando poi realmente servono. L'antibiotico resistenza causa tra i 4 e i 5000 morti l'anno nel nostro Paese". "Usare antibiotici a scopo preventivo apre le porte a tutta una serie di rischi connessi con l'uso di questi farmaci - spiega l'autrice del lavoro Katie Suda - tra cui l'insorgenza di resistenze farmacologiche e di infezioni, specie quando le evidenze scientifiche suggeriscono che i rischi connessi con l'uso di antibiotici superino i benefici in molti pazienti".
fonte: Network Open
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