Scotti: "la medicina generale deve rispondere ai bisogni della popolazione che assiste. Bisogni che non sono solo di salute, ma anche assistenziali e sociali e tutto ciò con risorse economiche finite"
In un mondo sempre più hi-tech, in un Paese che invecchia e fa i conti con l' aumento costante di malati cronici, con un Servizio sanitario nazionale alla prova dei conti, "la medicina generale deve rispondere ai bisogni della popolazione che assiste. Bisogni che non sono solo di salute, ma anche assistenziali e sociali e tutto ciò con risorse economiche finite". E' la riflessione del segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Silvestro Scotti, a introdurre i temi e le nuove sfide sotto i riflettori a Milano in occasione dell' apertura del Congresso regionale di Fimmg Lombardia, in programma fino a sabato 23 febbraio alla Fondazione Feltrinelli. Da un lato l' immagine tradizionale del camice bianco di famiglia, figura di riferimento per l' assistito, dall' altro le sirene dell' hi-tech che chiamano a una svolta. Tra social, questioni di privacy e nuovi modelli organizzativi. "E' necessario dotarsi di strumenti che permettano alla categoria di affrontare il cambiamento. Pensiamo alla telemedicina, all' uso dell' intelligenza artificiale, alla ricerca di nuovi modelli organizzativi e nuove forme di finanziamento del Ssn", osserva il vice segretario nazionale Fimmg, Fiorenzo Corti, puntualizzando che "è altrettanto importante che questi strumenti si integrino con quelli che, da sempre, appartengono alla medicina di famiglia".
Sulla stessa linea il segretario regionale di Fimmg Lombardia, Gabriella Levato, secondo cui "l' accesso all' assistenza, la centralità del paziente e della famiglia, come anche l' ampiezza e la continuità delle prestazioni assicurate agli assistiti, rimangono il perno della medicina generale e devono essere tradotti in strumenti contrattuali che ne permettano una reale operatività".
Al centro della 3 giorni anche il tema del cambiamento generazionale e di genere della categoria, quello della carenza di camici bianchi, nodo aperto dal boom di uscite dalla professione non adeguatamente controbilanciato. E ancora il Corso di formazione specifica in medicina generale e gli adempimenti che il medico di medicina generale deve attuare in tema di privacy (si parlerà di 'data breach' anche con il supporto di legali esperti) e sulle coperture assicurative. Tra gli ospiti attesi anche il viceministro all' Economia Massimo Garavaglia, il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti, rappresentanti di istituzioni regionali e docenti universitari, direttori generali e scientifici di strutture sanitarie e Ats lombarde. A portare la voce degli organismi di categoria Gianluigi Spata, presidente della Federazione regionale degli Ordini dei medici della Lombardia, e il presidente dell' Ordine di Milano, Roberto Carlo Rossi.
"È indispensabile garantire agli specializzandi in medicina generale gli stessi diritti e tutele degli altri colleghi, con una retribuzione adeguata e un contratto chiaro nell’Accordo Collettivo Nazionale"
Testa: “Il vero cambiamento sarebbe stato introdurre l’autocertificazione per i primi tre giorni di malattia, come lo SNAMI chiede fin dalla fine degli anni ’70"
Onotri (Smi), “Continueremo ad impegnarci affinché diminuisca il carico burocratico per i medici di medicina generale e per il riconoscimento dell’auto certificazione dei primi 3 giorni di malattia"
Testa: "La situazione di grande confusione in cui versa la medicina generale non aiuta né ad arruolare nuovi medici né a trattenere quelli che già operano con fatica sul territorio"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti