Occorre tenere aperta la graduatoria del Corso di formazione specifica in Medicina generale almeno fino a settembre 2019
Occorre tenere aperta la graduatoria del Corso di formazione specifica in Medicina generale almeno fino a settembre 2019
«Siamo sulla strada giusta, finalmente si investe di più sui giovani medici grazie a più di duemila borse per diventare medico di famiglia nel triennio 2018-2021. Di qui ai prossimi mesi ci saranno, però, tappe importanti alle quali non possiamo arrivare impreparati, e tantomeno possiamo rischiare di sciupare il lavoro fatto». Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, mette in guardia, come già fatto durante le riunioni al ministero con le Regioni sul tema svoltesi nel mese di settembre 2018, dal rischio che molte borse per l’accesso al Corso di formazione specifica in Medicina generale vadano perdute per quello che potrebbe essere considerato, a torto, solo un dettaglio.
«Diversi giovani medici – dice - potrebbero essere assegnatari di una borsa per la formazione nell’area della Medicina generale, ma di fatto, soprattutto i più giovani appena abilitati, potrebbero poi optare per accedere alla specialistica in altre aree nei concorsi che si terranno durante l'estate 2019.
«In questo modo le borse di studio dei medici che dovessero rinunciare per iscriversi ad una scuola di specializzazione di area medica verrebbero assegnate per scorrimento di graduatoria al candidato successivo». Scotti sottolinea l’importanza di questo provvedimento anche alla luce del grande lavoro svolto per aumentare i medici formati in Medicina Generale, di concerto con le Regioni e grazie al sostegno del Ministero della Salute, e in modo particolare proprio dalla titolare del dicastero Giulia Grillo e continuato in Legge Finanziaria con l'aumento del finanziamento per le borse dal 2019.
«La Fimmg vede con grande favore l’ingresso di molti giovani medici – conclude Scotti – solo così infatti è possibile valorizzare al meglio il ruolo della Medicina generale. Un medico giovane e motivato sarà certamente capace di instaurare quel rapporto fiduciario che, per essere funzionale a logiche di prevenzione e di assistenza, deve anche essere in grado di abbracciare più generazioni attraverso un arco temporale di attività il più lungo possibile. E’ lecito che molti giovani medici, che magari nutrono ambizioni diverse visto che l'Università insiste su una formazione medica poco capace di un indirizzo anche verso la Medicina generale, possano rinunciare alla borsa e optare per un’altra specializzazione. Queste borse, però, non possono andare perse. Ciascuna di esse, al di là persino del valore economico, va considerata come un investimento che negli anni a venire servirà a garantire la salute dei cittadini nel fornirgli quei medici di famiglia che già in molte parti d'Italia e non solo le più periferiche e disagiate cominciano a mancare»
Testa: “Il vero cambiamento sarebbe stato introdurre l’autocertificazione per i primi tre giorni di malattia, come lo SNAMI chiede fin dalla fine degli anni ’70"
Onotri (Smi), “Continueremo ad impegnarci affinché diminuisca il carico burocratico per i medici di medicina generale e per il riconoscimento dell’auto certificazione dei primi 3 giorni di malattia"
Testa: "La situazione di grande confusione in cui versa la medicina generale non aiuta né ad arruolare nuovi medici né a trattenere quelli che già operano con fatica sul territorio"
"Investire da subito sulle risorse umane, sui medici di medicina dell’area convenzionata equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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