Pfizer scende in campo per difendere il suo farmaco anti-fumo Chantix* (vareniclina): "I dati scientifici raccolti in oltre 14 studi clinici su oltre 7.000 tabagisti e l'approvazione del prodotto da parte delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo, dimostrano l'importanza del medicinale come opzione di trattamento efficace e appropriato per i fumatori adulti che vogliono smettere", si legge in una nota ufficiale dell'azienda americana. Il tutto dopo la pubblicazione sul 'Canadian Medical Association Journal' di uno studio secondo cui l'uso del farmaco è associato a un aumento del 72% del rischio di ospedalizzazione per gravi eventi avversi cardiovascolari.
Il colosso americano del farmaco esprime "preoccupazione riguardo all'affidabilità della meta-analisi, legata all'adeguatezza della misurazione effettuata dagli autori sul rischio cardiovascolare, che unisce eventi che non condividono una comune causa biologica". Dubbi, inoltre, sul "modo in cui sono stati contati e classificati gli eventi cardiovascolari e sul piccolo numero di eventi sui quali si basano le conclusioni degli autori: gli stessi studiosi riconoscono che le stime sul rischio cardiovascolare sono imprecise a causa della bassa incidenza degli eventi", precisa Pfizer. Oltre a "questi problemi di affidabilità, anche il dato del 72% riportato nell'analisi ha bisogno di essere esaminato in contesto appropriato: la reale differenza tra i tassi di eventi cardiovascolari segnalati in questa analisi è stata minore di un quarto di punto percentuale (cioè 1,06% con vareniclina rispetto al 0,82% con placebo)".Gli scienziati e i medici Pfizer valutano continuamente i benefici ei rischi dei suoi farmaci, tra cui Chantix* - ha dichiarato Gail Cawkwell, vice presidente Medical Affairs di Pfizer - I dati di sicurezza attualmente disponibili su questo medicinale, compresa un'analisi aggregata dei dati clinici di 7.375 persone che tentavano di smettere di fumare, non supportano un aumento del rischio cardiovascolare associato con questa terapia". Pfizer - evidenzia la nota - sta discutendo con la Food and Drug Administration (Fda) americana un protocollo per condurre una meta-analisi dei dati clinici in possesso dell'azienda per aiutare ulteriormente a valutare la sicurezza cardiovascolare di Chantix*. Questa meta-analisi aiuterà a evidenziare una serie di limitazioni dell'indagine" del Wake Forest Baptist Medical Center, della Johns Hopkins University School of Medicine (Usa) e dell'Università di East Anglia (Gb). Pfizer "si aspetta infatti che essa sarà basata su un endpoint composito più affidabile per misurare il rischio cardiovascolare, così come su un processo convalidato per classificare e giudicare gli eventi cardiovascolari". Lo studio del Wake Forest Baptist Medical Center, "è in realtà una metanalisi, uno strumento non propriamente ideale per rilevare i rischi di una terapia". Parola di Piero Clavario, responsabile della Rete centri per lo studio e il trattamento del tabagsimo della Asl 3 di Genova. "Anche l'aumento del 72% del rischio di ricovero per cause cardiovascolari - dice l'esperto - deve essere visto in termini relativi e, soprattutto, in relazione ai pericoli per cuore e arterie provocati dal vizio del fumo: in pratica, il rischio di ospedalizzazione è basso per chi è in cura con questo medicinale, alto per chi fuma. Abbiamo a disposizione studi che ci rassicurano sulla sicurezza di questo prodotto, che personalmente prescrivo da quattro-cinque anni senza aver rilevato problemi. E la metà dei 400-500 pazienti che ho trattato, a un anno non aveva ricominciato a fumare", conclude.
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