L'ex ministra e direttrice scientifica della Fondazione Don Gnocchi: "In realtà la selezione rimane, viene solo spostata di 6 mesi"
L'abolizione del test di Medicina da parte del governo Meloni è stato "un atto demagogico". Di fatto "lusinga le aspirazioni di una larga fetta di popolazione, incluse le famiglie degli aspiranti dottori. In realtà, la selezione rimane, viene solo spostata di 6 mesi". A dirlo è Maria Cristina Messa, ex ministra dell'Università e della Ricerca nel governo Draghi, attuale direttrice scientifica della Fondazione Don Gnocchi, sul numero di maggio del mensile 'BenEssere' (Gruppo San Paolo), in edicola domani.
Per l'ex ministra il provvedimento "ha diverse criticità: introduce comunque disparità, non più casuali, ma legate a singole situazioni degli atenei dove si sostengono i primi esami; sottostima il considerevole aumento dei costi se si vuole mantenere alta la qualità della formazione (60mila potenziali matricole contro le 20mila circa di oggi); crea nei giovani illusioni e delusioni, rimandate di un semestre". Non a caso "quando ero al Governo i test li avevo tenuti", sottolinea. In un lungo dialogo con la direttrice di BenEssere, Eliana Liotta, Messa spazia dalla politica alla sanità. E in particolare si concentra sulla telemedicina che per la direttrice scientifica della Fondazione Don Gnocchi deve essere 'sociale'. "Penso alle persone che non hanno dimestichezza con il digitale o che non possiedono uno smartphone, come molti grandi anziani, ma anche all'importanza della presenza fisica", evidenzia.
Fino a 3 tentativi per superare il semestre filtro, servono almeno 18 crediti formativi
La ministra ha chiarito i dubbi sull'abolizione del test di ingresso di medicina: "Sto aumentando progressivamente il numero"
Patologica la crescita delle università telematiche
Il provvedimento è legge. Studenti medicina: "Stop numero chiuso? Solo rimandato"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti