"Grande attenzione per i pazienti anziani, in aumento in Italia, che hanno proprio nella Medicina Generale il loro primo punto di riferimento” sottolinea Maurizio Cancian, Consigliere SIMG
Con l’aumento della popolazione anziana, la Medicina Generale si prepara ad affrontare questa sfida garantendo diagnosi, trattamenti e assistenza sempre più personalizzati. In questa direzione si inserisce la seconda edizione del corso di aggiornamento per Medici di Medicina Generale "Comprendere e accompagnare l’invecchiamento. Un percorso tra biomedicina, bioetica e biodiritto", pensato per formare i clinici e rispondere alle nuove esigenze sanitarie, sociali e demografiche. Organizzato dal Dipartimento di Medicina Molecolare (DMM) dell’Università di Padova in collaborazione con la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), il corso prenderà il via mercoledì 12 marzo, coinvolgendo 40 Medici di Medicina Generale del Veneto, destinati a diventare figure chiave per un cambiamento sistemico.
IL CORSO PER MMG ALL’UNIVERSITA’ DI PADOVA - Il corso è strutturato in 3 moduli che si svolgono in altrettante giornate (12 marzo, 4 aprile, 28 maggio), per un totale di 21 ore di attività didattica. Questa iniziativa si propone di offrire ai MMG un approfondimento interdisciplinare, sia sugli aspetti biomedici dell’invecchiamento per migliorarne la qualità, sia sugli strumenti oggi a disposizione per permettere alle persone di essere accompagnate e di far valere la loro volontà e personalità anche nella fase finale della vita (cure palliative, testamento biologico, pianificazione condivisa delle cure).
L’OBIETTIVO DI FAVORIRE UNA NUOVA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ANZIANO – Il progetto si propone di contribuire alla costruzione di una nuova cultura dell’età anziana, sviluppando la consapevolezza sia delle risorse di tutela della salute fisica e psichica per invecchiare al meglio, sia degli strumenti etico-giuridici per tutelare le scelte che l’anziano intende compiere.
"Il corso si propone di accompagnare il paziente nelle varie fasi della terza età – sottolinea Maurizio Cancian, Consigliere Nazionale SIMG – Ogni modulo si concentra su un aspetto specifico. Anzitutto, si analizza il contrasto ai fenomeni degenerativi dell’invecchiamento, sia fisici che cognitivi, al fine di migliorare la qualità di vita. Per favorire questo processo ci si avvale delle Linee Guida sulla Valutazione Multidimensionale, realizzate da SIMG e SIGOT, con il supporto metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità e con il contributo di altre 25 società scientifiche: questo strumento consente di considerare il paziente anziano attraverso un approccio che va oltre gli aspetti clinici, ossia le patologie che lo affliggono, ma considera anche gli elementi psico-sociali, per una valutazione complessiva dei bisogni e una pianificazione personalizzata di assistenza e trattamenti, dalla prevenzione alla fase finale della vita, quando sopraggiungono anche aspetti etici".
"Dopo il successo dello scorso anno, questo corso conferma il forte impegno nella formazione dei giovani medici di famiglia, con l’obiettivo di migliorarne le competenze e mantenerle sempre aggiornate – aggiunge Maurizio Cancian – Un valore aggiunto è dato dalla preziosa collaborazione con l’Università di Padova, da sempre attenta alla gestione dei pazienti anziani, i quali trovano proprio nella Medicina Generale il loro primo punto di riferimento".
"Le Linee Guida per la Valutazione Multidimensionale dell’anziano rappresentano un importante strumento innovativo e in linea con l’approccio della medicina di precisione – evidenzia Alessandro Rossi (nella foto), Presidente SIMG – Forniscono strumenti e scale diagnostiche utili a costruire un percorso di cura su misura, basato sulle effettive esigenze di ogni individuo. Questo consente di limitare i ricoveri inappropriati, ridurre le ri-ospedalizzazioni e il ricorso alle strutture residenziali, migliorando così la gestione dell’anziano a domicilio e garantendo un’assistenza più efficace e personalizzata. Perché questi benefici si realizzino pienamente, è fondamentale una maggiore consapevolezza da parte dei medici, in particolare della Medicina Generale: da qui nasce l’impegno della SIMG in questo nuovo percorso formativo".
"Investire da subito sulle risorse umane, sui medici di medicina dell’area convenzionata equiparando i loro stipendi a quelli europei, innalzando le tutele e garantendo maggiori diritti"
Cartabellotta: "L’allarme sulla carenza dei MMG riguarda ormai tutte le Regioni e affonda le radici in una programmazione inadeguata, che non ha garantito il ricambio generazionale"
"Auspichiamo che il Tavolo possa veder la partecipazione ai lavori di rappresentati di Società Scientifiche del settore per contribuire, con le proprie esperienze, alla redazione di una normativa di legge"
"Il vero problema, ed eventualmente la soluzione, non sta in effetti nello stato giuridico del professionista, ma cosa gli farebbe scegliere questa professione e lo farebbe lavorare serenamente"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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