Con la pensione in pagamento, l'Enpam, in veste di sostituto d'imposta, ha iniziato le trattenute del saldo dell'addizionale comunale e dell'addizionale regionale all'IRPEF
Sta per partire una nuova annualità per le pensioni dei medici. Esaminiamo insieme le principali caratteristiche del rateo che i medici e gli odontoiatri in quiescenza riceveranno a gennaio 2025. Cominciamo dalla Fondazione Enpam. Essendo il 1° gennaio un giorno festivo, la valuta del pagamento sarà posticipata al giorno successivo, giovedì 2 gennaio 2025.
Con la pensione in pagamento nel mese di gennaio 2025, l'ENPAM, in veste di sostituto d'imposta, ha iniziato le trattenute del saldo dell'addizionale comunale e dell'addizionale regionale all'IRPEF, applicando le aliquote fiscali deliberate dai comuni e dalle regioni di riferimento ai redditi da pensione percepiti nell'anno 2024.
A gennaio non verrà applicata nessuna rivalutazione sulle pensioni Enpam, perché, com’è noto, la rivalutazione sulle pensioni della Fondazione non è calcolata su base provvisoria, ma sull’intero indice dell’anno 2024, che sarà possibile calcolare soltanto alla fine del mese. Tenendo conto dei tempi di approvazione della relativa delibera da parte dei Ministeri, l’aggiornamento dei trattamenti sarà verosimilmente effettuato ad aprile/maggio, con pagamento degli arretrati da inizio anno.
Pertanto, con una certa probabilità, e fatti salvi casi personali (prelievi per morosità, attivazione di nuovi trattamenti o di conguagli, presenza di pensioni Inps da cumulare ai fini fiscali) l’importo netto di gennaio resterà stabile anche a febbraio, si ridurrà leggermente a marzo (per il prelievo aggiuntivo dell’addizionale), aumenterà nuovamente ad aprile o maggio (per effetto della rivalutazione Istat) e tenderà a restare stabile da giugno a novembre, con un nuovo piccolo aumento a dicembre, quando non vengono effettuate le trattenute delle addizionali. Passando ai medici con trattamento a cura dell’Inps, il pagamento del rateo di pensione di gennaio 2025 avverrà con valuta 3 gennaio. Le pensioni Inps vanno infatti in pagamento il primo giorno del mese bancabile, con l’unica eccezione appunto del mese di gennaio, con un unico mandato di pagamento comprensivo di tutte le prestazioni pensionistiche e assistenziali del titolare (quindi ad esempio se il titolare percepisce una pensione diretta, una di reversibilità ed una indennità di accompagnamento, il pagamento le comprenderà tutte insieme).
Il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a mille euro netti. Pertanto, se l’importo che spetta al beneficiario supera questo limite, l’interessato è tenuto a comunicare all’INPS il rapporto finanziario sul quale ottenere il pagamento. La comunicazione può essere effettuata utilizzando il servizio online "Cambiare le coordinate di accredito della pensione". Con riferimento alla rivalutazione Istat, non c’è nessun conguaglio riferito al 2024, perché l’indice provvisorio 2023 (su cui sono state effettuate le rivalutazioni 2024) è coinciso con il definitivo. Sono state invece completamente effettuate le operazioni di rinnovo delle pensioni per l’anno 2025. L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2025 è pari allo 0,8%, salvo conguaglio da effettuarsi l'anno successivo; le prestazioni di accompagnamento alla pensione (come, ad esempio, l’APE sociale) non vengono rivalutate, poiché non hanno natura di prestazione pensionistica. L’importo lordo della pensione Inps di gennaio ha quindi generalmente carattere definitivo, così come le trattenute fiscali. Considerando che anche Inps ha correttamente attivato le ritenute per addizionale regionale e comunale, l’importo netto di norma resterà pressoché invariato fino a dicembre
Sarà del + 5,4% la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2024, alla luce dell’inflazione registrata dall’Istat fra l’anno 2022 e l’anno 2023
Nel 2024 questo adempimento dovrebbe avere un impatto minimo sugli interessati
Con il messaggio n. 3867 del 19 novembre scorso, l’Inps ha introdotto significative semplificazioni nell’assolvimento degli obblighi informativi e nelle modalità di versamento dei contributi relativi a questi soggetti
L'Enpam ha inviato anche una diffida a due avvocati che di recente hanno diffuso comunicazioni fuorvianti che lasciavano intendere che tutto fosse sospeso
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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