Canali Minisiti ECM

Tumori, un doppio colpo manda al tappeto le cellule difettose

Oncologia Redazione DottNet | 31/10/2024 14:10

Lo rivela uno studio pubblicato su Science Advances che potrebbe migliorare la personalizzazione e l'efficacia delle terapie usate contro i tumori del sangue

Come un gancio e un montante, sono due i colpi fatali che possono mandare KO le cellule dopo una divisione difettosa, conducendole alla morte in modo che la scorretta ripartizione dei cromosomi non provochi un tumore. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università di Trento e del Centro di ricerca per la medicina molecolare dell'Accademia delle scienze austriaca, grazie a uno studio pubblicato su Science Advances che potrebbe migliorare la personalizzazione e l'efficacia delle terapie usate contro i tumori del sangue.     Il gruppo di ricerca, guidato da Andreas Villunger del CeMM di Vienna e da Luca Fava dell'Università di Trento, ha scoperto che la presenza nella cellula di un numero eccessivo di centrosomi (le 'carrucole' proteiche che servono a tirare e separare i cromosomi destinati alle due cellule figlie) viene letto come un segnale distintivo di una divisione cellulare (mitosi) difettosa.

    Questo campanello d'allarme attiva un complesso proteico, chiamato PIDDosoma, che a sua volta attiva l'enzima caspasi-2, innescando due meccanismi in grado di portare alla morte della cellula.

Nel primo, la proteina BID induce la cellule al suicidio distruggendone le centraline energetiche, i mitocondri. Nel secondo meccanismo, invece, entra in gioco il celebre soppressore tumorale p53, che avvia ulteriori vie di segnalazione provocando la morte cellulare. Questo 'doppio colpo' garantisce che le cellule con più centrosomi vengano eliminate, anche in condizioni in cui una delle due proteine, BID o p53, sia assente o inibita.  La scoperta potrebbe avere importanti ricadute nella lotta ai tumori, in particolare quelli del sangue, perché potenziando l'effetto distruttivo del PIDDosoma si potrebbe migliorare l'efficacia delle terapie usate per sabotare la divisione cellulare delle cellule malate. Inoltre, spiega Villunger, "l'analisi dell'attività di BID e caspasi-2 nelle cellule tumorali potrebbe potenzialmente permettere di individuare i pazienti che hanno maggiore probabilità di rispondere a farmaci che interferiscono con la divisione cellulare".

Commenti

I Correlati

Ricerca del Cro di Aviano pubblicata sul Journal of Pathology

Facilitare la diagnosi precoce del carcinoma epatocellulare allo stadio iniziale: questo l’obiettivo dei ricercatori del De Bellis

Forte l'influenza dell'alimentazione. La più a rischio è con la carne lavorata

Pirtobrutinib è il primo e unico inibitore di BTK reversibile (non covalente) approvato in questi pazienti. Nello studio registrativo BRUIN (Studio 18001), la nuova molecola ha evidenziato una risposta globale nel 56,7%

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Bloccano neurodegenerazione e potenziano terapia, test sui topi

Lo rivela uno studio pubblicato su Science Advances che potrebbe migliorare la personalizzazione e l'efficacia delle terapie usate contro i tumori del sangue

Segnala al cervello il bisogno di sonno riparatore

Curatola ricorda che l’Ordine dei medici di Modena ha istituito nel 2017 un osservatorio sulla violenza ai sanitari