Canali Minisiti ECM

Liste d'attesa e costi, un anziano su quattro rinuncia alle cure necessarie

Sanità pubblica Redazione DottNet | 24/10/2024 17:48

Dai dati emerge una disuguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari, che varia notevolmente a seconda delle condizioni socio-economiche e della regione di residenza

    Nel biennio 2022-2023, il 18% degli ultra 65enni (pari a 2,6 milioni) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti all'intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. Escludendo quelli che hanno dichiarato di non aver avuto bisogno di visite o esami, la percentuale di chi ha rinunciato a prestazioni necessarie sale al 23%. Il 61% non ha rinunciato a nessuna prestazione, e il 21% ha detto di non averne avuto bisogno. Fra i motivi principali della rinuncia al primo posto ci sono le lunghe liste di attesa (nel 55% delle rinunce), le difficoltà logistiche per raggiungere le strutture sanitarie o la scomodità degli orari (13%) e i costi troppo elevati delle prestazioni (10%). Lo affermano i dati della sorveglianza Passi d'Argento dell'Iss pubblicati giovedìi.

    Dai dati emerge una disuguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari, che varia notevolmente a seconda delle condizioni socio-economiche e della regione di residenza. La rinuncia è più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche (39% tra coloro che hanno dichiarato di arrivare a fine mese con molte difficoltà contro il 20% rispetto a chi non ne ha) o per bassa istruzione (24% tra chi ha al più la licenza elementare contro il 19% tra i laureati). A rinunciare maggiormente sono i residenti nelle regioni del Centro e Sud d'Italia (27% contro 16% fra quelli al Nord) e il tasso di rinuncia è più alto fra le donne (25% contro 21% degli uomini). Non ci sono differenze significative per età.

    'Si arrende' anche chi è più cagionevole di salute: il 25% di persone con cronicità (ovvero con almeno una patologia cronica fra quelle indagate in Passi d'Argento: insufficienza renale, bronchite cronica, enfisema, insufficienza respiratoria, asma bronchiale, ictus o ischemia cerebrale, diabete, infarto del miocardio, ischemia cardiaca o malattia delle coronarie, altre malattie del cuore, tumori, malattie croniche del fegato o cirrosi) riferiva di aver dovuto rinunciare ad una visita medica o un esame di cui avrebbe avuto bisogno.Quanto alle spese sostenute, più della metà degli intervistati che non hanno rinunciato alle visite, ha fatto ricorso a prestazioni a pagamento: il 10% rivolgendosi esclusivamente a strutture private, il 49% ricorrendovi alcune volte e solo il 41% ha usato esclusivamente il servizio pubblico. Le difficoltà di accesso non riguardano soltanto visite mediche o esami diagnostici, ma anche i servizi di base, come la possibilità di raggiungere la Asl, il medico di famiglia o i negozi di beni di prima necessità. Sempre nel biennio 2022-2023, il 32% degli anziani ha riportato difficoltà nell'accesso ai servizi sociosanitari o ai negozi. Queste difficoltà aumentano con l'età (68% degli ultra 85enni), sono più frequenti tra le donne (39% rispetto al 23% degli uomini) e tra le persone socialmente più svantaggiate, con bassi livelli di istruzione o maggiori difficoltà economiche.

Commenti

I Correlati

Al 57° Congresso Nazionale della Società Italiana d’Igiene (SItI) si parla di Sanità pubblica territoriale. Portati e discussi gli esempi dalle esperienze delle Regioni Emilia Romagna, Lazio e Sicilia

Si iniziano a registrare gli effetti sulla spesa farmaceutica convenzionata del nuovo schema di remunerazione delle farmacie introdotto a partire da marzo 2024

La procedura di presentazione dei progetti si svolge in periodi distinti che hanno inizio dal giorno 31 ottobre 2024 tramite la piattaforma a ciò dedicata attiva sul portale del Ministero della Salute

Per il 2026 ci sono solo 1,3 miliardi, ma quasi tutti destinati al rinnovo dei contratti

Ti potrebbero interessare

Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso

I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri

Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"

"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"

Ultime News

Dai dati emerge una disuguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari, che varia notevolmente a seconda delle condizioni socio-economiche e della regione di residenza

Eccessiva crescita fetale, parto pretermine per aumento del glucosio

Forte l'influenza dell'alimentazione. La più a rischio è con la carne lavorata

Solo i medici che hanno completato specializzazioni riconosciute dalle direttive europee e che rispondono ai requisiti di equipollenza possono ottenere un risarcimento