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Il consiglio Stato conferma: sono validi i test di Medicina 2023

Professione Redazione DottNet | 06/10/2024 18:34

Annullato il giudizio del Tar Lazio. La pronuncia conferma anche il pieno diritto dei quartini, con punteggio utile ai test del 2023, ad entrare nelle graduatorie 2024-25

I test di medicina svolti nel 2023 sono validi. Con la sentenza il Consiglio ha annullato il pronunciamento con il quale nel gennaio scorso il Tar del Lazio aveva dichiarato illegittimo il sistema di punteggio equalizzato impiegato per il concorso utile all'immatricolazione 2023-24. Soddisfazione del Ministero dell’Università: "I concorsi si sono svolti nel rispetto della legalità". Oltre ai diplomati, la sentenza valida i test d'ingresso sostenuti dai quartini che nel 2023 avevano partecipato al Tolc-Med e al Tolc-Vet senza potersi immatricolare in quanto iscritti al quarto anno delle superiori. In base al punteggio maturato, anche questi candidati hanno la possibilità di entrare nelle graduatorie 2024-25.

Il Tar aveva precedentemente definito “illegittimo” il criterio di attribuzione del punteggio equalizzato, sostenendo che non garantisse una valutazione omogenea delle prove e una selezione basata sul merito. Il punteggio equalizzato, al centro della controversia, è calcolato sommando il punteggio ottenuto nelle risposte ai 50 quesiti del test con un ulteriore punteggio determinato da un coefficiente di equalizzazione. Quest’ultimo, basato su un modello scientifico, mira a compensare le differenze di difficoltà tra le diverse prove, considerando la possibilità per i candidati di ripetere i test e la variabilità dei quesiti, estratti da una banca dati di 1700 domande. L’obiettivo è garantire parità di condizioni a tutti i partecipanti.

Il Consiglio di Stato, annullando la sentenza del Tar, ha sottolineato che il coefficiente di equalizzazione è fondamentale per riequilibrare la posizione di ciascun concorrente. La sua razionalità, secondo i giudici, risiede nel criterio statistico utilizzato per misurare la difficoltà di ogni quesito. “Il modello scientifico alla base del sistema di attribuzione dei punteggi equalizzati è stato concepito in funzione della ripetibilità delle prove”, si legge nella sentenza. “L’equalizzazione trova il proprio fondamento razionale in un inoppugnabile e non contestato sistema di misurazione della difficoltà dei quesiti avente base statistica“. La decisione conferma l’ordinanza cautelare di aprile, che aveva già sospeso la sentenza del Tar, riconoscendo la correttezza del sistema di equalizzazione. A maggio, il Ministero, in ottemperanza a tale ordinanza e al dl 19/2014, aveva confermato la possibilità di iscrizione nella graduatoria nazionale per i candidati che avevano sostenuto il test nel 2023, anche per l’anno accademico 2024/2025.

La sentenza del Consiglio di Stato, dunque, non solo legittima le immatricolazioni degli studenti che hanno superato il test nel 2023, ma avvalora anche la validità dei test online Cisia. A rendere noto, con soddisfazione, l’annullamento del pronunciamento del Tar è lo studio Police & Partners che ha assistito una serie di ricorrenti. Viene quindi ribadito dal Consiglio di Stato quanto aveva già deciso i primi di agosto in una sentenza emessa in occasione del ricorso di altri candidati. La pronuncia conferma, come detto, anche il pieno diritto dei quartini, con punteggio utile ai test del 2023, ad entrare nelle graduatorie 2024-25, come stabilito dall’originario bando Mur e poi successivamente confermato dal legislatore su proposta del ministero guidato da Anna Maria Bernini.

Dal ministero dell’Università si fa sapere che questa pronuncia del Consiglio di Stato é la conferma della assoluta legittimità dell’operato del Mur poiché sancisce che le procedure concorsuali si sono svolte correttamente, nel rispetto della legalità, risultando quindi pienamente valide. Soddisfazione viene espressa anche dal Cisia, il Consorzio interuniversitario che aveva predisposto le prove: «è una sentenza importantissima per il sistema universitario ma anche per il sistema delle pubbliche selezioni», commenta Andrea Stella, presidente Cisia. «La decisione del Consiglio di Stato conferma la piena legittimità dell’immatricolazione dei candidati che hanno già conseguito nel 2023 i risultati al test e restituisce la serenità agli studenti che nelle more hanno conseguito l’immatricolazione. Allo stesso tempo la decisione ribadisce la piena legittimità dei Test OnLine Cisia (Tolc) e segna un nuovo punto di confronto per il Mistero che proprio in queste settimane discute misure per il superamento del numero chiuso anche nelle facoltà di Medicina», commentano gli avvocati Aristide Police e Paul Simon Falzini.

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