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Il Disegno di legge 788 Senato che istituisce l’albo delle figure pedagogiche ed educative è da rivedere.

Lettera al Direttore Redazione DottNet | 06/02/2024 19:07

Venturini: "Se non si apporteranno correttivi, gli educatori professionali rischiano di doversi iscrivere a due albi per poter lavorare su quanto compete loro"

Gentile Direttore

Presso la settima Commissione del Senato è calendarizzato in questi giorni il Disegno di Legge sull’istituzione delle figure pedagogiche (DDL 788 proveniente dalla Camera dei Deputati).  La Commissione di albo nazionale degli Educatori professionali non esprime alcuna contrarietà a priori alla possibile istituzione di un Albo delle figure professionali operanti in ambito pedagogico scolastico ed extrascolastico.

Si oppone invece fermamente alla creazione di doppi profili professionali che si sovrappongono, come è nel caso degli Educatori "socio pedagogici" con gli educatori professionali "socio sanitari". Il testo del DDL 788 va rivisto perché mette ulteriormente in crisi il sistema dei servizi regionali, comunali e sovracomunali rivolti alle persone in stato di fragilità.

"Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico": a partire dalle assurde qualifiche di ’EP socio sanitario ed EP socio-pedagogico, invece di risolvere il problema delle sovrapposizioni e del doppio canale formativo universitario, si susseguono atti e proposte normative che, inserendo pezzi o parti, non definiscono chiari confini in termini di competenze e di esercizio professionale, ma generano solo confusione nei servizi, siano essi sanitari che socio sanitari che socio assistenziali, a discapito dei cittadini fragili e tra gli stessi professionisti, gli uni contro gli altri.

La dimostrazione è il numero altissimo di contestazioni e di impugnazioni dei bandi pubblici che investono la figura: Aziende Sanitarie, Comuni, Regioni continuano a pubblicare bandi palesemente errati e mai congrui, a causa della scarsa conoscenza delle riserve professionali, ma anche per il continuo affastellarsi di leggi, di commi e di piccoli stratagemmi che confondono e non definiscono i confini che invece le figure professionali dovrebbero avere.

Il DDL 788, amplifica ulteriormente tale confusione e, se non si apporteranno correttivi, gli educatori professionali  rischiano di doversi iscrivere a due albi per poter lavorare su quanto compete loro. Siamo basiti per come, lo scorso 31 gennaio,è stato presentato il DDL alla settima Commissione del Senato ovvero omettendo e modificando quello che il realtà è scritto nel testo del Disegno di legge. Si riporta fedelmente quanto scritto nel resoconto affinchè ogni lettore possa verificare. 

"L'articolo 3 definisce la figura dell'educatore professionale socio-pedagogico quale professionista operativo di livello intermedio che svolge funzioni progettuali e di consulenza, con autonomia scientifica e responsabilità deontologica. Può operare nelle strutture pubbliche o private di carattere socio-educativo, formativo, culturale e ambientale e può svolgere attività didattica e di sperimentazione nello specifico ambito professionale. Anche la professione di educatore professionale socio-pedagogico può essere esercitata in forma autonoma o con rapporto di lavoro subordinato"

Peccato che l’articolo 3 del DDL 788, che tratta la figura dell’educatore socio pedagogico,  è molto più ampio e delinea un doppione della figura dell’educatore professionale, esistente dagli anni 50, normata  dal 1998 e già dotata di un Albo professionale.
Ancor più basiti ci lascia il parere favorevole della decima Commissione. Anche in questo caso se si va a leggere il resoconto di come è stato affrontato il DDL788 si evince quanto la fretta l’abbia fatta da padrone: 10 minuti di discussione e una presentazione generale dove si è puntato l’attenzione sulla figura del pedagogista piuttosto che  sull’educatore professionale socio pedagogico. 

Come Commissione di Albo degli Educatori professionali non possiamo esimerci dall’ esortare la politica ad invertire la tendenza con cui si è iniziato l’esame al Senato del DDL 788: ci si soffermi e si guardi attentamente cosa si scrive sui testi di legge perché poi le conseguenze le paghiamo sui territori nella realtà dei servizi dove le persone fragili hanno bisogno di cura e assistenza e non vogliono vederci doppio!  

 Maria Rita Venturini 

Presidente della Commissione di albo nazionale degli Educatori professionali

                                                                                                             

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