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La pensione dei medici ospedalieri: come funziona, i calcoli e le differenze con le altre categorie

Previdenza Redazione DottNet | 28/08/2023 12:28

Nel 2023, ci sono diverse opzioni di pensionamento per i medici ospedalieri, ovvero i medici dipendenti iscritti all’INPS

medici ospedalieri e la pensione. Quali sono le differenze con i colleghi della Medicina Generale o con i medici liberi professionisti? Innanzitutto sono dipendenti del comparto Sanità e della Pubblica Amministrazione che li assume e la loro retribuzione varia in base a diversi fattori, come gli anni di servizio, l’incarico ricoperto all’interno della struttura e il livello di responsabilità professionale o gestionale.

Più in particolare la remunerazione dei medici che lavorano negli ospedali dipende dal CCNL Sanità, ovvero il contratto collettivo nazionale di lavoro che regola i rapporti tra i dipendenti del settore sanitario e la Pubblica Amministrazione.

Per quanto riguarda le pensioni, i medici e gli odontoiatri dipendenti versano una percentuale del reddito da lavoro dipendente all’INPS e una percentuale del reddito da libera professione all’ENPAM. I medici ospedalieri - riporta il sito Pmi.it - oggi vengono definiti dirigenti medici, designazione che ha eliminato le distinzioni gerarchiche precedenti. Ora le differenze si basano sulla natura delle funzioni e delle responsabilità dell’incarico. La carriera dei dirigenti medici progredisce attraverso incarichi gestionali e professionali con diverse sfaccettature di responsabilità e specializzazioni.

I ruoli dei medici ospedalieri

Incarichi Gestionali:

  1. Incarico di direzione di struttura complessa.
  2. Incarico di direzione di struttura semplice a valenza dipartimentale o distrettuale.
  3. Incarico di direzione di struttura semplice all’interno di una struttura complessa.

Incarichi Professionali:

  1. Incarico professionale di altissima professionalità, suddiviso in incarichi a valenza dipartimentale e generale, in base all’ampiezza delle responsabilità.
  2. Incarico professionale di alta specializzazione.
  3. Incarico professionale di consulenza, studio, ricerca, ispezione, verifica e controllo.
  4. Incarico professionale di base assegnato a dirigenti con meno di cinque anni di esperienza che hanno superato il periodo di prova.

Quanti contributi versano i medici ospedalieri

Per i medici dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), i contributi passavano un tempo attraverso la Cassa Pensioni Sanitari (CPS) collegata al Ministero del Tesoro, poi l’INPDAP e, infine, l’INPS dal 2011. Oggi, i medici ospedalieri, come contributi versano:

  • all’INPS circa il 33% del reddito da dipendenza;
  • all’ENPAM il 18,5% del loro reddito da libera professione, ma possono optare per una aliquota inferiore del 50% in quanto già assoggettati a prelievo obbligatorio in un altro fondo.

Quando vanno in pensione medici ospedalieri

È interessante notare la differenza tra il pensionamento dei medici dell’INPS e quello dell’ENPAM, si legge su Pmi.it Secondo un’indagine dell’Ordine dei Medici di Latina, la pensione dei medici dell’INPS, come i medici ospedalieri, arriva a meno di 67 anni, mentre quella dell’ENPAM si ritarda di almeno un anno, fino a 68 anni.

La pensione anticipata INPS si ottiene con 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre quella ENPAM richiede un’età minima di 62 anni, almeno 35 anni di contributi e un’anzianità di laurea non inferiore a 30 anni. A qualsiasi età, tuttavia, è possibile richiedere la pensione ENPAM con 42 anni di contributi. Ma per chi sceglie di andare in pensione prima di raggiungere l’età di vecchiaia, l’assegno pensionistico ENPAM subisce una riduzione proporzionale all’età del pensionato. In altre parole, ci sarà una penalizzazione parziale dell’assegno.

Gli appartenenti al sistema sanitario e i dirigenti medici hanno ancora la possibilità di andare in pensione prima rispetto ad altre professioni come quella degli avvocati o dei notai. La riforma pensionistica per i medici ospedalieri permette loro di lavorare oltre l’età pensionabile. Infatti, i medici ospedalieri possono rimanere in servizio fino ai 70 anni, o fino a quando hanno raggiunto i 40 anni di lavoro.

La Manovra 2024 - non ancora approvata -  avrebbe tuttavia innalzato il limite di età per il pensionamento del personale medico dipendente o convenzionato con il SSN a 72 anni su base volontaria fino al 2026, al fine di contrastare le carenze di personale. Ipotesi però osteggiata dalle organizzazioni sindacali di categoria che, Anaao-Assomed in particolare, "hanno subito sottolineato che questa misura possa servire solo a far resistere delle vere e proprie lobby corporative pseudo-universitarie o di altra natura che sono concausa dell’attuale stato del sistema. Il rischio, visto che l’emendamento sarà valido fino al 2026, è che non vengano più assunti medici almeno per i prossimi 4 anni".

Opzioni di pensioni per i medici ospedalieri

Nel 2023, ci sono diverse opzioni di pensionamento per i medici ospedalieri, ovvero i medici dipendenti iscritti all’INPS:

  •  pensione anticipata: 42 anni e 10 mesi di contributi per uomini, 41 anni e 10 mesi per donne, indipendentemente dall’età.Va precisato che bisogna aspettare un periodo di “finestra” di attesa di tre mesi per l’effettiva decorrenza della pensione dopo il raggiungimento dei requisiti;
  •  pensione di vecchiaia: 67 anni con almeno 20 anni di contribuzione;
  •  Quota 103, è una nuova opzione per chi è nato entro il 31 dicembre 1961 e ha accumulato 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023. I due requisiti devono essere raggiunti contemporaneamente. Per l’uscita effettiva bisogna attendere una finestra mobile di sei mesi per gli ospedalieri (tre mesi nel settore privato). Il tetto al trattamento pensionistico erogabile, pari a cinque volte il trattamento minimo INPS, ovvero a circa € 2.818 mensili lordi,è applicabile fino al raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia;
  •  pensione di anzianità contributiva: è un’opzione per medici e odontoiatri dipendenti che hanno iniziato a contribuire dal 1° gennaio 1996 in poi. Il pensionamento è possibile a 64 anni di età e 20 anni di contributi effettivi, con un importo non inferiore a 2,8 volte il valore dell’assegno sociale.

Queste opzioni riflettono i requisiti e le condizioni generali per il pensionamento dei medici ospedalieri nel 2023.

Cumulo tra INPS ed ENPAM

I medici ospedalieri hanno la possibilità di sommare i periodi contributivi di entrambe le gestioni. La Quota A dell’ENPAM (contributo minimo obbligatorio) può contribuire al requisito della pensione anticipata.Aggiungendo il riscatto degli anni di laurea, si può ottenere la pensione a un’età più giovane, superando i limiti della Legge Fornero.

Calcolo della pensione dei medici ospedalieri

Il calcolo della pensione per i medici ospedalieri dipende dal sistema pensionistico a cui sono iscritti. In generale, la pensione si basa sulla contribuzione effettuata durante la carriera lavorativa e sulla formula di calcolo prevista dal sistema pensionistico di appartenenza.

I medici ospedalieri appartengono al sistema pensionistico pubblico. Esistono due sistemi di calcolo:

  • il retributivo, che si basa sull’ultimo stipendio percepito;
  • il contributivo, che si basa su tutti i contributi versati durante la vita lavorativa.

Il sistema di calcolo dipende dall’anno di inizio dell’attività lavorativa, ovvero in base all’anzianità maturata al 31 dicembre 1995:

Quanto guadagna un medico ospedaliero

Per effettuare simulazioni su quella che sarà la pensione futura, molti ci chiedono quale sia il guadagno medio di un medico ospedaliero nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La retribuzione dei medici dirigenti si aggira intorno a 75.000 euro lordi annui con contratto di esclusività. Per i neoassunti, lo stipendio base e l’indennità di esclusività equivalgono a circa 49.000 euro lordi l’anno. Oltre allo stipendio base, bisogna però considerare anche le diverse componenti compongono la retribuzione, compresa l’incarico ricoperto dal medico. Il contratto nazionale stabilisce la base, mentre elementi migliorativi possono derivare da contrattazioni di secondo livello con aziende ospedaliere specifiche.

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