Il meccanismo ideato dall’Enpam permette ai medici anziani di andare in pensione part-time e di essere affiancati da un nuovo collega
La nota di approvazione dei Ministeri n. 1678 del 16 febbraio 2023 ha dato il via libera all'APP della Gestione dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta dell’Enpam. La APP (Anticipo della prestazione previdenziale), il meccanismo ideato dall’Enpam che permette ai medici anziani di andare in pensione part-time e di essere affiancati da un nuovo collega, è stata introdotta negli ultimi contratti di categoria per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale e con i medici pediatri di libera scelta per il triennio 2016 2018, siglati rispettivamente in data 20 gennaio 2022 e 10 febbraio 2022 e ratificati entrambi dalla Conferenza Stato Regioni in data 28 aprile 2022.
Come riporta il sito Enpam, finora sono centinaia in tutta Italia i giovani medici che hanno fatto domanda alla propria Regione per candidarsi all’App. Ogni Regione ha pubblicato i due elenchi App dei medici da incaricare, quello dei medici di medicina generale e quello dei pediatri di libera scelta. In base alla posizione in graduatoria, i giovani medici saranno affiancati a un loro collega che ha maturato i requisiti per la pensione e ha scelto di continuare a lavorare part time cominciando a percepire una pensione parziale dall’Enpam.
La possibilità di affiancare un collega più esperto per ottenere da subito una convenzione a tempo indeterminato ha attratto più pediatri che medici di famiglia. Nel Lazio la graduatoria dei pediatri da incaricare conta quasi il doppio di aspiranti (96 contro 58) rispetto a quella dei medici di medicina generale. La preponderanza dei pediatri è ancora più accentuata in Lombardia (99 e 31) e in Sicilia (47 e 16), dove i medici di famiglia sono circa un terzo dei pediatri. La proporzione è ribaltata in Campania (i pediatri sono 58 e i mmg 83), unica eccezione tra le grandi regioni. Sono pochi invece i giovani camici bianchi che hanno approfittato dell’App in Emilia-Romagna (9 e 3), in Veneto (5 pediatri e un solo mmg) e in Liguria (8 e nessun medico di famiglia). Alcune domande di ammissione alla procedura di ricambio generazionale non sono state accettate. I giovani medici sono stati esclusi dalla graduatoria per due motivi principali: hanno fatto domanda dopo la scadenza del 30 aprile oppure perché non risultavano presenti nella graduatoria regionale del 2022.
Ma in cosa consiste questa nuova opportunità? Il generico o il pediatra che siano in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato (35 anni di contributi e 62 di età) ovvero per il pensionamento di vecchiaia (68 anni di età) possono richiedere di restare in servizio, riducendo il loro apporto professionale dal 30 al 70 per cento e facendosi affiancare, per la parte ceduta, da un convenzionato più giovane, inserito in un apposito elenco. Innanzitutto, è necessario che il convenzionato anziano sia in possesso di una certificazione dell’Enpam che attesti il proprio diritto a pensione. A quel punto, entro il 31 dicembre di ciascun anno, deve presentare alla Asl una domanda, nella quale dichiara la percentuale di riduzione che vuole subire ed il numero di mutuati che ha attualmente in carico. Sulla base di tali domande, viene creato un elenco di disponibilità, che viene reso pubblico entro il 31 gennaio dell’anno successivo.
Anche il convenzionato giovane, che dovrà affiancare quello anziano, deve presentare, entro il 30 aprile di ciascun anno (quindi per gli affiancamenti 2024 il termine è molto vicino!) una apposita domanda all’Assessorato alla Sanità della propria Regione, e a quel punto sarà inserito in un altro elenco, parallelo alla normale graduatoria regionale degli incarichi e contenente il medesimo punteggio, che viene reso pubblico entro il 31 maggio. A partire dal mese di febbraio, quindi, la Asl accoppia sostituto e sostituito secondo la graduatoria e parte un periodo di affiancamento di 60 giorni, disciplinato dalle norme sulla sostituzione dei convenzionati. Se l’affiancamento darà esito positivo, i due medici sottoscriveranno un accordo con cui la ripartizione dell’impegno professionale diventa definitiva. Se per ipotesi la riduzione fosse pari al 50% dell’attività, il convenzionato anziano percepirà il 50% della pensione maturata e potrà cumularla con il 50% del compenso professionale, che continuerà a percepire.
La pensione Enpam relativa all’APP decorre dal mese di effettiva riduzione dell’attività in convenzione, certificata dall’Azienda sanitaria di appartenenza, purché la riduzione abbia effetto dal primo giorno dello stesso mese. Diversamente, la APP decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di riduzione dell’attività in convenzione.
Importante segnalare che l’attivazione della APP, diversamente da quanto si è portati a ritenere, nonostante comporti certamente un’uscita più graduale e più sostenibile dalla convenzione, non è a costo zero per gli interessati. La quota di pensione anticipata percepita per effetto della APP viene infatti calcolata esattamente come quella cui si avrebbe diritto in caso di cessazione completa dell’attività, e quindi, com’è giusto, su di essa hanno effetto le penalizzazioni previste in caso di età inferiore a 68 anni, mentre, in caso di attivazione della APP dopo i 68 anni, i premi per la permanenza in servizio si fermano al momento della decorrenza del pezzetto di pensione. Insomma, per essere più chiari, nel caso di due convenzionati gemelli, con la stessa anzianità ed il medesimo compenso, il gemello che attiva la pensione in APP a 62 anni riducendo la propria attività del 50%, avrà a 70 anni una pensione di circa il 10/15% inferiore rispetto al fratello che avrà continuato a lavorare da solo fino a quell’età, anche se il primo avrà certamente beneficiato di una migliore qualità di vita.
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L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
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