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Anticoagulanti: quasi 1,8 milioni di italiani in cura. Oltre 10 mln le ricette

Aifa Redazione DottNet | 06/04/2023 12:20

Aifa ha pubblicato il report con le prescrizioni dei farmaci con Nota 97 (che ha esteso la prescrizione dei farmaci ai medici di famiglia) effettuate tramite il sistema TS nel 2022

L’Aifa ha pubblicato il report sulle prescrizioni di farmaci anticoagulanti orali nei pazienti con FANV (Fibrillazione Atriale Non Valvolare) effettuate nel corso del 2022 attraverso il sistema Tessera Sanitaria (TS), sulla base dei principali dati contenuti all’interno della versione dematerializzata dell’Allegato 1 alla nota 97 (“Scheda di valutazione, prescrizione e follow-up della terapia anticoagulante orale con AVK e NAO/DOAC nei pazienti con FANV”). L’analisi ha avuto l’obiettivo di fornire informazioni circa il profilo dei pazienti in trattamento con anticoagulanti orali, dei prescrittori, come pure dei farmaci utilizzati, con un focus sugli switch di terapia. Ebbene, nel corso del 2022, in Italia 1.797.440 individui sono stati trattati con un anticoagulante, per un totale di 10.

766.022 ricette.

Circa 352 mila (19,6%) individui hanno ricevuto un antagonista della vitamina K (AVK) e circa 1 milione e 444 mila (80,4%) hanno ricevuto un medicinale appartenente alla classe dei NAO. In molti casi la prescrizione di questi farmaci era associata ad un piano terapeutico in formato cartaceo o dematerializzato (indicazione FANV). Attraverso il cruscotto di Tessera Sanitaria (TS) è stato possibile individuare tutti i pazienti che hanno ricevuto la scheda di prescrizione dematerializzata, corrispondenti a 437.633 pazienti, il 24,3% dei trattamenti con NAO o AVK. Di questi, 427.827 pazienti (97,7%) hanno ricevuto una scheda di prescrizione per uno dei NAO, il restante 2,3% (9.806 pazienti) ha ricevuto una scheda di prescrizione per AVK.

Nel rapporto si nota: una certa disomogeneità tra le regioni nel ricorso alla schede di prescrizione dematerializzate attraverso il sistema TS. In particolare, per alcune Regioni si registrano percentuali inferiori al 10%; quasi la metà delle schede è stata compilata da Medici di Medicina Generale; pertanto, l’introduzione della nota 97 ha determinato un significativo trasferimento alla Medicina Generale della gestione dei pazienti in terapia con anticoagulanti orali per FANV. Complessivamente si registra una sostanziale appropriatezza delle prescrizioni (al netto dei limiti associati all’analisi di flussi amministrativi per questo tipo di valutazioni). Minime criticità hanno riguardato la prescrizione di anticoagulanti orali in pazienti con insufficienza renale (VFG < 30 ml/min) e/o con anemia (Hb<8 g/dL). · Il punteggio prevalente di CHA2DS2-VASc registrato nelle schede di prescrizione è pari a 3, corrispondente ad un rischio tromboembolico basso/moderato; una percentuale minima ma significativa di pazienti ha ricevuto una prescrizione a fronte di valori di CHA2DS2VASc ><2 nelle femmine e >< 1 nei maschi, potenzialmente inappropriata. Complessivamente il tasso di switch tra gli anticoagulanti è basso, e riguarda prevalentemente il passaggio da un AVK ad un NAO.


 

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