"Possiamo però affermare che le prossime vacanze natalizie potranno essere affrontate con maggiore serenità rispetto agli ultimi due anni"
Dopo alcune settimane di rallentamento tornano a cresce i contagi di Covid, spinti dalle nuove sottovarianti di Omicron B.Q.1 e B.Q.1.1, note con i nomi Cerberus e Gryphon. "I dati che abbiamo oggi ci dicono che Covid-19 sta riprendendo vigore, la circolazione di queste varianti con grandi capacità di trasmissione fa sì che il virus circoli maggiormente, quindi credo sia indispensabile che il ministero della Salute affronti questo andamento epidemico con una valutazione settimanale, per essere pronto ad avviare quelle che sono le misure necessarie a contrastare la circolazione laddove ci fosse un incremento significativo" dei casi. "Se necessario occorrerà riconsiderare le misure di contenimento, tra le quali l’eventuale uso di mascherine in determinati ambienti, ad esempio". Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit),
Vi sarà comunque il rischio di un incremento dei contagi, che sarà opportuno fronteggiare con il ricorso a quei mezzi di contenimento indispensabili per la limitazione della diffusione del virus.
Sicuramente, “con la circolazione virale del Covid in aumento - aggiunge Andreoni - mi aspetto un piano per la stagione invernale. Il ministro Schillaci ha già detto che intende fare una campagna di informazione per riportare all'attenzione della popolazione il tema della vaccinazione, l’arma più efficace che abbiamo per cercare di bloccare la pandemia", sottolinea. "Bisogna prendere atto che la popolazione è stanca della vaccinazione anti-Covid considerata da molti come un fastidio, un elemento di grande fatica psicologica. Ma dobbiamo insistere sulla campagna per la quarta dose che va a rilento, dando la priorità ai soggetti fragili", ha poi detto Andreoni a margine del XXI Congresso nazionale, in corso a Roma, che aggiunge: "In generale, se l’epidemia tenderà ad evolvere ulteriormente dovremo riconsigliare la vaccinazione a tutta la popolazione". “Dobbiamo fare il massimo sforzo per convincere le persone fragili a fare la quarta dose e, in alcuni casi, addirittura la quinta dose – raccomanda Andreoni -. Più vacciniamo più riusciamo a controllare la circolazione del virus. Questo è un dato incontrovertibile e abbondantemente dimostrato dalla scienza medica e dai dati dell’epidemiologia. In questo senso la vaccinazione dovrebbe essere maggiormente estesa il più possibile".
In questi anni, la pandemia ha rappresentato un’opportunità per i microrganismi (funghi, batteri) resistenti agli antibiotici per colpire maggiormente, soprattutto nelle fasi più acute, in cui le terapie intensive erano piene. “Nei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva, una delle più frequenti cause di decesso è stata una seconda infezione causata da batteri multiresistenti agli antibiotici acquisita in ospedale – spiega Marco Falcone, Segretario Simit – Si è verificato con frequenza quel fenomeno denominato come sinergismo microbico, per cui l’infezione batterica si è sovrapposta all’infezione virale già esistente. Oggi non abbiamo un’emergenza Covid nei ricoveri, ma vi sono diversi pazienti fragili, per età o per comorbidità, che se si infettano possono sviluppare una malattia grave, con il rischio di contrarre anche un’infezione batterica a livello polmonare: questo organo, infatti, già indebolito dal virus Sars-CoV-2, è maggiormente suscettibile a ulteriori infezioni di tipo batterico. A ciò si aggiunge il dato preoccupante per cui l’Italia ha il tasso di antibiotico-resistenza più elevato in Europa dopo la Grecia. Questo problema è particolarmente diffuso negli ospedali, ma il 20-25% di questi batteri si trova già in comunità e può essere alimentato da un uso distorto di antibiotici”.
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