In questo contesto il canale di vendita online è ormai un punto fermo, con un aumento del fatturato del 26,8% nel 2021 sul 2020
Nel 2021 le farmacie italiane hanno registrato un aumento del fatturato del 3,4% rispetto all’anno del Covid, toccando i 24,4 miliardi di euro, con il solo servizio legato ai tamponi che ha avuto un giro di affari di quasi 140 milioni di euro. Un trend che continua nel 2022: nelle prime 12 settimane di quest’anno le farmacie italiane hanno registrato un fatturato del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 (sei milioni di euro), con una vendita di tamponi che in gennaio ha superato i 2,2 milioni di euro e sfiorato gli 870mila euro a febbraio. In questa crescita, il canale di vendita online è ormai un punto fermo, con un aumento del fatturato del 26,8% nel 2021 sul 2020.
Sono i dati che emergono da una ricerca condotta da Iqvia e presentati a Milano durante la conferenza stampa di lancio della nuova edizione 2022 di Cosmofarma, in programma a BolognaFiere dal 13 al 15 maggio prossimi.
“Negli ultimi due anni i farmacisti hanno dato prova di sapersi adattare ai cambiamenti, rispondendo in maniera immediata ed efficace alle esigenze dettate dalla pandemia – rivendica Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) -, i cittadini e il servizio sanitario nazionale hanno giovato della presenza capillare sul territorio e delle competenze dei professionisti, il cui contributo è stato fondamentale per l’attività di screening dei casi Covid e per l’accelerazione della campagna vaccinale, con 2,5 milioni di inoculazioni realizzate in farmacia in pochi mesi“. L’esperienza quindi della “farmacia dei servizi, maturata sul campo, deve oggi essere messa a sistema per dare piena attuazione al processo di rafforzamento delle cure di prossimità”, esorta Mandelli.
Sulla stessa linea Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma: “In questi due lunghi anni di pandemia si è affermato il modello della farmacia di relazione, orientata alle esigenze di salute dei cittadini con risposte tempestive ed efficaci – sottolinea – Questa evoluzione si innesta nel più ampio processo di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, al quale le farmacie possono dare un contributo fondamentale in virtù della loro capillarità sul territorio, in sinergia con tutti gli attori del sistema”.
A contribuire al business delle farmacie è stata anche la cosmetica, il cui fatturato nel 2021 è stato di 11,8 miliardi di euro e consumi per quasi 1,9 miliardi di euro. Anche per l’anno in corso le prospettive sono di crescita, con un fatturato stimato in 12,1 miliardi e un consumo di cosmetici che nel corso del 2022 dovrebbe tornare a livelli pre-Covid: le proiezioni di Cosmetica Italia parlano di +2% nel 2022 e +2,5% nel 2023. “La farmacia rappresenta un importante presidio sul territorio anche per tutte le tematiche legate al benessere e alla cura di sé a cui il cosmetico, con il suo essenziale valore sociale, può dare una risposta”, commenta Luigi Corvi, presidente del gruppo cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia.
Sia Exposanità sia Cosmofarma, che prenderà il testimone in Fiera a Bologna nei giorni seguenti, hanno anche una finalità solidale, come sottolinea Francesca Ferilli, direttrice generale di Bos srl, che organizza le due manifestazioni: “Nell’attuale contesto nazionale e internazionale non potevamo esimerci dal voler dare un piccolo contributo – spiega – per questa ragione abbiamo deciso che la consueta serata di gala di Cosmofarma andrà a supportare la Fondazione Francesca Rava nella raccolta di fondi per la realizzazione di un corner farmaceutico, in provincia di Bologna, a sostegno di bambini e famiglie in stato di povertà sanitaria. Inoltre siamo onorati e felici di annunciare che sia Exposanità che Cosmofarma hanno scelto di devolvere parte dei proventi della biglietteria rispettivamente alla Fondazione Sant’Orsola di Bologna e alla Fondazione Francesca Rava, entrambe impegnate a fornire sostegno sanitario ai profughi della guerra in Ucraina”.
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