Sono undici strutture in tutta Italia per monitorare l’andamento dei ricoveri
Una rete di undici ospedali per monitorare l’andamento dei ricoveri Covid e anticipare soluzioni organizzative per la gestione della pandemia. Nasce il network degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che sarà coordinato dall’Inmi Spallanzani di Roma.
Ad aderire alla rete di monitoraggio e analisi costituita da Fiaso ci sono strutture in tutta Italia: al Nord partecipano l’Asst Spedali Civili di Brescia, la Asl città di Torino, l’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale; per il Centro Italia hanno aderito l’Irccs Policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna, l’Inmi Spallanzani di Roma, la Asl Roma 6, gli Ospedali Riuniti di Ancona, l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni; al Sud ci sono il Policlinico di Bari e l’Azienda ospedaliera dei Colli Monaldi – Cotugno di Napoli.
“Vogliamo seguire l’andamento della pandemia, in particolare delle ospedalizzazioni, attraverso un monitoraggio puntuale su un campione di ospedali sentinella in grado di segnalare i trend dei ricoveri e di suggerire soluzioni organizzative in anticipo rispetto al virus – spiega il Presidente Fiaso, Giovanni Migliore –.
“Uno strumento utile a comprendere come, soprattutto in questa fase, sia necessario andare oltre il mero dato numerico, contestualizzando i numeri alla complessità del quadro clinico e all’incidenza della vaccinazione sullo stato di salute: solo così il dato diventa capace di descrivere realmente lo stato esistente e ciò che è utile fare – spiega Francesco Vaia (nella foto), Direttore dello Spallanzani –. Ciò a cui dobbiamo puntare con decisione è uscire definitivamente dalla pandemia e tornare verso una normalità nuova: potremo riuscirvi solo se avremo fondato ogni nostro sforzo su una scienza libera da condizionamenti di ogni tipo, puntando dritti all’obiettivo”. Nel primo monitoraggio avviato dagli 11 ospedali sentinella Fiaso sono seguiti 475 pazienti di cui 59 in terapia intensiva. L’età media ponderata dei pazienti ospedalizzati è di 68 anni.
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