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Usa, scoperta nuova variante che indebolisce i vaccini

Infettivologia Redazione DottNet | 25/02/2021 13:37

Dal dicembre scorso la diffusione della nuova variante è aumentata dal 3,8% al 25,2%

Una nuova forma di coronavirus si sta diffondendo rapidamente a New York e ha una mutazione che potrebbe indebolire l'efficacia dei vaccini. Lo riporta il New York Times citando due studi, uno di Caltech e uno della Columbia. La nuova variante è chiamata B.1.526 e contiene una mutazione che potrebbe aiutare il virus a schivare il sistema immunitario.

Il presidente americano Joe Biden ha intanto esteso l'emergenza nazionale a causa del Covid. "Il Covid 19 continua a causare significativi rischi alla salute pubblica e alla sicurezza del Paese. Per questo l'emergenza nazionale dichiarata il 13 marzo 2020, e iniziata l'1 marzo del 2020, deve continuare a restare in effetto dopo l'1 marzo 2021", si legge in una nota.

Intanto la California supera la soglia dei 50.000 morti, divenendo il primo stato americano a superare il traguardo. La soglia arriva mentre una variante del virus rintracciata in California durante l'inverno si sta rapidamente diffondendo e ora rappresenta il 50% delle infezioni in 44 contee. E'  stata isolata, appunto, in California, uno degli Stati americani più colpiti dalla pandemia di Covid-19. La notizia, è stata riportata da alcuni quotidiani statunitensi, fra i quali il New York Times, che citano il Dipartimento di sanità pubblica della California. Si chiama variante L452R in circolazione dal dicembre scorso e identificata per la prima volta nel marzo scorso in Danimarca. L'analisi delle sequenze genetiche, fatta nell'Università della California a San Francisco, aveva indicato che dal dicembre scorso la diffusione della nuova variante è aumentata dal 3,8% al 25,2%.  Il genetista Charles Chiu, che ha coordinato il sequenziamento, rileva che l'analisi è stata condotta su un piccolo campione, ma "ci sono segnali che la variante potrebbe essere altamente trasmissibile". Sulla variante sono in corso ulteriori analisi per verificare se sia in grado di sfuggire agli anticorpi e rendere i vaccini meno efficaci.

A differenza del clade 20G, attualmente il più grande clade segnalato in Nord America, questo ceppo è definito da 3 mutazioni nella proteina S che lo caratterizzano come una sotto clade di 20C. La mutazione della proteina S L452R è all'interno di un noto dominio di legame del recettore che è stato trovato resistente a determinati anticorpi monoclonali della proteina spike (S). Poiché questo studio era limitato a database di genomi pubblicamente disponibili e un insieme relativamente piccolo di campioni locali, la possibilità di bias di raccolta non può essere esclusa. Inoltre, poiché i risultati clinici devono ancora essere stabiliti, l'effetto funzionale di questo ceppo per quanto riguarda l'infettività e la gravità della malattia rimane incerto. Tuttavia, l'identificazione di questo nuovo ceppo è importante per la sorveglianza globale e in prima linea di questo virus in evoluzione.

 Il "lungo Covid", ovvero gli effetti a lungo termine del coronavirus che colpiscono misteriosamente un numero significativo di pazienti deve essere la priorità delle autorità sanitarie. Lo ha detto il direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, in in una conferenza stampa. Kluge ha usato il termine inglese 'long Covid' per descrivere un fenomeno diffuso nell'area e cioè che dopo 12 settimane dal coronavirus una persona su 10 contagiata non è ancora in buone condizioni di salute. 

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