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Palù (Aifa), i monoclonali vanno immediatamente utilizzati

Farmaci Redazione DottNet | 01/02/2021 17:09

'Il ministro decreti d'urgenza, abbiamo gli strumenti legislativi'. Genazzani (Ema): abbiamo ancora pochi dati, serve uno studio

Gli anticorpi monoclonali, già autorizzati in altri paesi in via emergenziale, sono "salvavita" e "sulla loro efficacia ci sono fior di studi e nessuna controindicazione". A entrare nel dibattito sull'utilizzo dei farmaci utilizzati anche dall'ex presidente Usa Donald Trump, è stato il presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco Giorgio Palù che, durante la trasmissione 'Che giorno è' su Rai Radio1, ha invitato a ricorrere a "un utilizzo emergenziale" anche in Italia, perché di queste armi "abbiamo bisogno soprattutto ora che c'è carenza di vaccini".  "Studi di fase 3 hanno mostrato come i monoclonali, se somministrati in fase precoce, riducono i ricoveri del 70% e la mortalità in soggetti gracili", dice Palù e ricorda che la Commissione Tecnico Scientifica dell'Aifa "si è espressa però dicendo che bisognerebbe attendere la validazione dell'Ema e che ci sono dubbi sull'efficacia, dubbi che non ravviso minimamente - afferma - Questa ortodossia non era necessaria in questo momento, perché abbiamo sia lo strumento giuridico, cioè la possibilità di decretazione d'urgenza da parte del ministero, sia i dati pubblicati".

   Sui monoclonali Aifa si è sempre detta "aperta" e uno studio promosso dall'ente regolatorio partirà a breve in Italia. Ma Palù aggiunge: "Ho sottoposto al ministro il fatto che c'è la possibilità e il razionale scientifico per indurre a ricorrere a una decretazione d'urgenza, che acceleri i normali iter autorizzativi. La possibilità è prevista dal decreto legge 219 del 2006 che recepisce la direttiva europea 83 del 2001, sfruttata anche dalla Germania".  "Abbiamo bisogno di un approccio combinato di prevenzione attraverso i vaccini e di una terapia con farmaci efficaci e gli anticorpi monoclonali - dice Palù - sono i farmaci più efficaci che conosciamo in base a studi pubblicati di fase 3. Tra l'altro, si è visto che la combinazione di questi anticorpi è in grado anche di abbassare la carica virale, un parametro collegato alla replicazione del virus. Pertanto sono un sistema potentissimo da utilizzare immediatamente".

 "Sugli anticorpi monoclonali abbiamo ancora pochi dati. Bisogna fare valutazioni guidate dalla scienza ed è utile uno studio comparativo per capire se alcuni sono migliori di altri nella pratica clinica e per identificare le popolazioni che ne possono maggiormente beneficiare. Il bando per uno studio promosso dall'Agenzia Italiana del Farmaco mira a capire proprio questo". A dirlo all'ANSA è Armando Genazzani, membro del Committee for Medicinal Products for Human Use dell'Agenzie europea dei medicinali, in merito ai super anticorpi prodotti in laboratorio, già autorizzati in via emergenziale in diversi paesi del mondo, inclusi gli Stati Uniti, ma non ancora da Italia e Europa.  "Al momento, i pazienti studiati sono pochi e i dati mostrano efficacia solo se questi farmaci vengono somministrati precocemente nella popolazione a domicilio - dice Genazzani - mentre non hanno dimostrato efficacia nei pazienti ospedalizzati gravi. Si tratta di anticorpi che vanno somministrati endovena in pazienti domiciliari che stanno relativamente bene, e questo, dal punto di vista organizzativo è complesso. Abbiamo 11mila nuovi positivi al giorno, non possiamo darli a tutti, dovremmo capire qual è la popolazione che ne può più beneficiare, come ad esempio alcune categorie di persone più fragili".  Inoltre, questi farmaci, ha detto Genazzani a Sky Tg24, "sono in valutazione dell'Ema e li utilizzeremo quando l'Ema li approverà". Le procedure per un'approvazione d'urgenza dei farmaci, conclude, "esistono anche in Italia, ma dall'inizio della pandemia abbiamo deciso, credo correttamente, di non sfruttare questa via veloce neanche per i vaccini".

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