Genuardi: Non ci sono prove a sostegno della tesi
I vaccini anti-Covid che utilizzano la tecnologia a mRNA messaggero, come quello di Pfizer-Biontech (Comirnaty) che è il primo che si sta utilizzando, "non modificano il Dna" del soggetto che si immunizza. Ad affermarlo è il presidente della Società Europea di Genetica Umana Maurizio Genuardi, professore ordinario di Genetica umana all'Università Cattolica, campus di Roma, e direttore della UOC di Genetica Medica presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli.
"Ci sono state molte discussioni sulla vaccinazione Covid-19 e alcuni post hanno portato le persone a temere che i nuovi vaccini a RNA messaggero (mRNA) cambieranno il loro Dna.
La vaccinazione, chiarisce il presidente della Società Europea di Genetica Umana, "previene forme gravi di Covid-19, comprese le sue potenziali complicanze. Il patrimonio genetico individuale (Dna) rimane invariato. Tutto ciò che accade è la stimolazione della produzione di anticorpi e globuli bianchi difensivi, esattamente nello stesso modo in cui accade quando una persona contrae un'infezione virale naturalmente. L'mRNA nelle cellule viene scomposto molto rapidamente e non può riprodursi. Pertanto il frammento di mRNA non può fondersi o integrarsi direttamente con il Dna dell'individuo".
Anche il vaccino dell'azienda statunitense Moderna - che dovrebbe ricevere l'approvazione da parte dell'autorità europea per i farmaci Ema il 6 gennaio - è basato sulla tecnologia dell'mRna messaggero. Questa si basa sull'utilizzo della sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ossia l'acido ribonucleico (Rna), il messaggero molecolare che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus. L'obiettivo è somministrare direttamente l'mRna che controlla la produzione di una proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. Nel caso del virus responsabile della pandemia la proteina è denominata Spike ed è l'artiglio molecolare utilizzato per agganciare le cellule sane e invaderle.
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