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Dalla Ce via libera a isatuximab per i pazienti con mieloma multiplo

Farmaci Redazione DottNet | 05/06/2020 17:07

Isatuximab in combinazione con pom-dex ha ridotto significativamente il rischio di progressione di malattia o di morte del 40%, rispetto al solo trattamento con pom-dex

La Commissione Europea ha approvato isatuximab in combinazione con pomalidomide e desametasone (pom-dex), per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato refrattario (RRMM) che hanno ricevuto almeno due precedenti terapie, tra cui lenalidomide e un inibitore del proteasoma, e con progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Isatuximab è un anticorpo monoclonale (mAb) che si lega a uno specifico epitopo del recettore CD38 sulle cellule di mieloma multiplo.

"L’approvazione di isatuximab da parte della Commissione Europea aggiunge un’ importante opzione di trattamento e potrebbe definire un nuovo standard di cura per quei pazienti europei con mieloma che necessitano di nuovi trattamenti efficaci perché la malattia si è ripresentata oppure sono diventati refrattari a precedenti terapie," commenta John Reed, Responsabile della Ricerca e Sviluppo di Sanofi a livello globale. "Isatuximab in combinazione con pom-dex ha dimostrato una mediana di sopravvivenza libera da malattia di circa un anno, un miglioramento di 5 mesi rispetto al solo pom-dex, in pazienti che hanno già fallito almeno due precedenti terapie."

Il profilo di efficacia e sicurezza di isatuximab in pazienti difficili da trattare

Nello studio di fase 3 ICARIA-MM, con l’aggiunta di isatuximab a pom-dex (terapia di associazione con isatuximab, n=154) si è ottenuto un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione(PFS), con una mediana di 11,53 mesi rispetto ai 6,47 mesi con il solo pom-dex (n=153) (HR 0,596; 95% CI: 0,44-0,81, p=0,001). La terapia di associazione con isatuximab ha anche dimostrato un tasso di risposta complessivo significativamente maggiore rispetto al solo trattamento pom-dex (60,4% vs. 35,3%, p<0,0001).  

In ulteriori analisi, la terapia di associazione con isatuximab ha dimostrato, rispetto al solo pom-dex, un beneficio terapeutico consistente in alcuni sottogruppi selezionati di pazienti, rappresentativi della pratica clinica del mondo reale, compresi i pazienti con citogenetica ad alto rischio, quelli di età pari o superiore a 75 anni, i pazienti con insufficienza renale e i pazienti che erano refrattari alla lenalidomide.

"Ogni volta che il mieloma multiplo recidiva oppure diventa resistente al trattamento, diventa sempre più difficile da trattare e la prognosi per i pazienti peggiora significativamente," commenta Sara Bringhen, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e principal investigator degli studi clinici con isatuximab in Italia. "Nello studio clinico ICARIA-MM, che in Italia ha coinvolto 8 centri e 24 pazienti, la terapia di associazione con isatuximab ha dimostrato un beneficio terapeutico consistente in tutti sottogruppi di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario. Isatuximab rappresenta, quindi, una nuova importante opzione di trattamento e ha il potenziale per diventare il nuovo standard di cura per i pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario."

Come descritto nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP), le reazioni avverse più frequenti (avvenute nel 20% o più di casi) osservate con isatuximab sono state neutropenia (46,7%), reazioni correlate all’infusione (38,2%), polmonite (30,9%), infezioni delle vie aeree superiori (28,3%), diarrea (25,7%) e bronchite (23,7%). Le reazioni avverse gravi più frequenti sono state polmonite (9,9%) e neutropenia febbrile (6,6%).

Una nuova importante opzione per il trattamento del mieloma multiplo

Isatuximab viene somministrato per via endovenosa (EV) al dosaggio di 10 mg/kg, in associazione con pom-dex, ogni settimana per quattro settimane e successivamente ogni due settimane, fino a progressione di malattia oppure tossicità inaccettabile. Presupponendo nessun aggiustamento della velocità di infusione per reazioni correlate all’infusione, la prima infusione necessita di 3-4 ore, la seconda meno di due ore, le successive possono ridursi a 75 minuti dal terzo ciclo in poi. Un ciclo di terapia dura 28 giorni. L’autorizzazione alla commercializzazione della Commissione Europea per isatuximab si applica ai 27 Stati membri dell’Unione Europea, più Regno Unito, Islanda, Lichtenstein e Norvegia.

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