Pistis (Sif), favorisce la proteina che porta all'ingresso del virus
La nicotina può facilitare l'infezione da SARS-COV-2. Promuove infatti l'aumento dell'espressione di una proteina (l'ACE-2) che è la porta di ingresso del virus nelle cellule. L'ipotesi di un possibile effetto protettivo di questa sostanza era circolata in questi giorni e riguardava uno studio dei ricercatori dell'ospedale di La Pitié-Salpetrère di Parigi, ma in un approfondimento la Società italiana di Farmacologia (Sif) ne ricorda i possibili effetti negativi.
È già noto che il fumo di sigaretta peggiora il decorso delle infezioni respiratorie, ma e' invece possibile stabilire sulla base di studi sui pazienti affetti da COVID-19 che i fumatori hanno un rischio maggiore? "Non abbiamo ancora dei dati certi - spiega l'esperto - gli studi sinora pubblicati hanno numerose limitazioni e rappresentano un campione abbastanza ridotto di pazienti cinesi, insufficienti per trarre conclusioni solide". "Tuttavia - evidenzia il professor Pistis - per i danni polmonari diretti o indiretti e per le complicanze cardiovascolari causate dal fumo è certamente consigliabile, a maggior ragione in una pandemia come quella che stiamo attraversando, smettere di fumare anche attraverso gli ausili farmacologici e non farmacologici oggi a disposizione. E chi ricorre alle sigarette elettroniche? Non ci sono dati scientifici su questo argomento, ma per l'esperto "dal momento che anche queste hanno nicotina, se viene confermato che questa sostanza davvero favorisce un decorso più grave della COVID-19, anche chi utilizza le sigarette elettroniche potrebbe non essere esente da un maggior rischio".
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