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Da creme a cibi, il mix di sostanze che fanno male agli ormoni

Medicina Interna Redazione DottNet | 13/12/2019 13:58

Interferenti sospettati di causare infertilità, tumori, obesità

Dalle creme ai tessuti, dai casalinghi ai cibi e i prodotti di bellezza: oggetti e prodotti che utilizziamo quotidianamente possono nascondere sostanze sospettate di avere effetti negativi sugli ormoni, provocando infertilità, anomalie nella maturazione dell'apparato sessuale ad alcuni tipi di tumori, come quelli alle ovaie e ai testicoli.  Si chiamano interferenti endocrini e a essere particolarmente a rischio sono i bambini, gli adolescenti e le donne in gravidanza, per i possibili effetti sul feto in via di sviluppo.   Ma la ricerca permette ora di creare prodotti che non li contengono.  Il nostro organismo si regge su un delicato equilibrio di ormoni androgenici, estrogenici e tiroidei.

Le ghiandole che li producono risentono però della presenza di sostanze nocive, che mimano l'attività ormonale, a cui siamo esposti dall'ambiente che ci circonda e che rappresentano un cocktail chimico potenzialmente pericoloso. L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce i perturbatori endocrini come "sostanze esogene o miscuglio di sostanze che alterano il funzionamento del sistema endocrino e che producono degli effetti nocivi sulla salute di un organismo sano e della sua progenie".

In particolare, si sospettano anche in mancanza di prove definitive, influenze su ipotalamo, ipofisi, tiroide, timo, pancreas, testicoli, ovaie, ghiandole surrenali. Le conseguenze possono andare dalla pubertà precoce o tardiva ai problemi di fertilità, da anomalie nello sviluppo degli organi sessuali a obesità e tumori ormono-dipendenti, incluso quello alla tiroide.  Il problema, però, è che sostanze che possono interferire con gli ormoni sono molto diffuse nei prodotti che utilizziamo quotidianamente, a partire dai giocattoli per i bimbi. Sono ben noti gli ftalati presenti in smalti e vernici, il bisfenolo A in oggetti di plastica e gli idrocarburi policiclici aromatici, derivanti dalla combustione. Ma vi sono anche molte altre sostanze presenti in cosmetici e shampoo, come parabeni, perfluorato, alchilfenoli.  Proteggersi è possibile, ad esempio facendo attenzione a evitare prodotti fabbricati con PVC morbido, non utilizzare padelle antiaderenti se il loro rivestimento interno è deteriorato, limitare l'utilizzo di capi di abbigliamento trattati con idrorepellenti e antimacchia, non mangiare gli alimenti con parti bruciate. Ma anche fare attenzione alle etichette presenti sui prodotti che utilizziamo per il corpo e il viso, come cosmetici, filtri solari e creme per il viso 'paraben free', come quelli prodotti dal Laboratoire SVR, brand di riferimento dei medici dermatologi.

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