Secondo uno studio Usa, potrebbe portare a consumarne meno
Un farmaco contro il prurito legato all'insufficienza renale può rendere più efficace l'effetto della morfina nelle terapie anti-dolore. Lo dice una ricerca della West Virginia University pubblicata sul Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics. Questa scoperta apre a nuove terapie che potrebbero portare i medici a prescrivere dosi più basse di morfina integrandola con questo farmaco, un oppioide, il cui principio attivo è la naturalfina. La morfina è un oppioide classico, ampiamente usato in diverse terapie per la riduzione del dolore. Secondo i ricercatori usarne meno potrebbe significare meno effetti collaterali legati all'uso del farmaco (come la costipazione e la nausea) e un minor rischio di dipendenza.
fonte: Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics
L'azienda è pronta per continuare "a valutare e promuovere programmi promettenti, al fine di offrire ai pazienti nuovi farmaci innovativi"
E' approvato da Aifa e prescrivibile con piano terapeutico, il primo trattamento orale (ritlecitinib) per l'Alopecia Areata severa negli adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni
L’approvazione Europea è supportata dai risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT GCA che ha dimostrato che i pazienti trattati con upadacitinib hanno raggiunto l’endpoint primario della remissione sostenuta e importanti endpoint secondari
Talquetamab è la prima immunoterapia per il trattamento del mieloma multiplo che abbia come target il GPRC5D (G-protein coupled receptor family C group 5 member D)
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti