Codici, serve maggiore impegno per migliorare le prestazioni
Forte preoccupazione delle associazioni di pazienti sul tema dei presunti casi di malasanità. Ne parla il Segretario Nazionale di Codici (Centro per i diritti del cittadino) Ivano Giacomelli che invita a guardare la situazione con realismo: non sminuire i casi di cure finite male, ma neppure dimenticare che i corsi di aggiornamento per i medici mettono al riparo tanto i pazienti quanto i camici bianchi. "Si dice che c'è eccessivo clamore sui casi di malasanità. Ogni anno ci sono oltre 35 mila azioni intraprese dai pazienti, ma il 90% dei casi penali e civili statisticamente sono destinati a risolversi in un nulla di fatto. Peccato, però, che ci si dimentichi di spiegare il perché si arriva a questi numeri", afferma Giacomelli.
Che spiega: "Grazie alla Legge Gelli, la responsabilità civile è passata direttamente agli ospedali, mettendo al riparo i medici dalle cause intentate nei loro confronti.
"Il tempo per lamentarsi e per gridare al complotto non manca mai - conclude Giacomelli - mentre si rimanda sempre quello per affrontare i problemi ed assumersi le proprie responsabilità, con buona pace dei pazienti, costretti a fare i conti con un servizio sanitario allo sbando e perfino accusati quando denunciano casi di malasanità".
"Riteniamo sia necessario trovare un giusto bilanciamento tra i principi partecipativi e quelli di responsabilità politica"
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